Sotto i fari di Åre, che mettono in risalto una pista disastrata per le alte temperature e una preparazione non adeguata, Petra Vlhova tiene giù il piede e si prende la ventesima vittoria in carriera. Ma lo slalom svedese ha un valore ben più elevato per la slovacca, che conquista 100 punti pesanti per la Coppa del Mondo generale e per quella di specialità. Nell’assoluta è tornata a comandare le operazioni con 1320 punti, contro i 1256 della svizzera Lara Gut-Behrami; nello slalom rafforza il suo primato e ora ne ha 580 contro i 495 di Mikaela Shiffrin e i 490 di Katharina Liensberger.
È una Petra Vlhova che non sbaglia, che mostra grande solidità sugli appoggi e mentale. Sul duro e sul terreno mosso. Era un giorno fondamentale oggi e non ha sbagliato, ha tagliato il traguardo con 20 centesimi di vantaggio nei confronti di una Katharina Liensberger che non è stata precisissima, ma che è comunque riuscita a imporre un ritmo davvero elevato. Secondo posto per l’austriaca, davanti a Mikaela Shiffrin che si deve accontentare del terzo, staccata di 64/100. L’americana ha sbagliato in modo pesante nel tratto iniziale e ha rischiato di finire fuori. È riuscita a salvarsi e a strappare il podio per soli cinque centesimi: quarta a 69/100 dalla vetta si è infatti piazzata una Wendy Holdener davvero in crescendo di condizione, che sembrava aver fatto una manche strepitosa. Da podio. Non è bastato. Quinta la tedesca Lena Duerr.
Dodicesima posizione per la canadese Ali Nullmeyer (pettorale 31), quattordicesima la svedese Elsa Fermbaeck (pettorale 41), due atlete che hanno sfruttato l’inversione delle trenta e che hanno rispettivamente recuperato 17 e 16 posizioni. Giornata negativa per la squadra italiana, che si è messa in viaggio per la Svezia con due sole atlete. Sia Irene Curtoni, sia Martina Peterlini sono uscite di scena durante la seconda manche.