Kranjska Gora, l'atleta azzurra battuta solo da un'ottima Worley
Bel gigante sul ghiaccio del Podkoren, con le tre migliori interpreti della disciplina sul podio, a testimonianza del fatto che sulle piste difficili vengono fuori i reali valori tecnici. Ha vinto la francese Tessa Worley, mettendo in mostra quella potenza e quella sicurezza nell’azione che le avevano consentito di fare la differenza la scorsa stagione. La leader della prima manche, Elisabeth Goergl, è andata in rotazione ed è uscita a poche porte dall’arrivo, ma difficilmente avrebbe superato la francese (autrice anche del miglior tempo nella seconda frazione), che soprattutto sul ripido finale ha dato prova di ottima condizione e padronanza dell’attrezzo. Il secondo posto è andato così ad una volitiva Federica Brignone che è riuscita a tenere alle sue spalle Viktoria Rebensburg proprio grazie ad un finale in cui ha azzeccato una grande linea, dopo una partenza un po’ confusionaria. Molto bene comunque l’azzurra, a cui manca ancora un pelo di continuità d’azione per salire finalmente sul gradino più alto. Ai piedi del podio Lindsey Vonn, Tina Maze e Maria Hoefl-Riesch. Per l’Italia buon recupero di Giulia Gianesini, tredicesima alla fine dopo il trentesimo posto della prima frazione, mentre Irene Curtoni ha perso qualche posizione chiudendo sedicesima. Rammarico per le uscite di Denise Karbon (quarta dopo la prima manche) che stava sciando su altissimi livelli, da podio si potrebbe azzardare. Out anche Elena Curtoni, caduta a poche porte dall’arrivo. Anche lei stava disputando una buona manche. Appuntamento a domani con lo slalom.