Una sfida bellissima, ricca di pathos fino all’ultimo dosso, con la coppetta di superG che ha viaggiato sul filo dei centesimi e al termine di una gara intrigante, per soli 5 punti dopo 7 gare in tre diversi Continenti, ha preso la strada del Liechtenstein. Nella giornata più importante probabilmente della sua carriera, Tina Weirather si ricorda di essere una campionessa assoluta e centra la prima vittoria in stagione lasciandosi alle spalle per 35 centesimi proprio la sua grande avversaria per la classifica di specialità, Ilka Stuhec, che avrà sicuramente coppe e medaglie con cui consolarsi… Terzo gradino del podio per una fantastica Federica Brignone, assolutamente a suo agio sulla difficile Ruthie’s, Run, pista che ha invece ‘tradito’ tra le altre Vonn, Goggia e Schnarf, tutte cadute per fortuna senza grosse conseguenze, anche se Hanna, come Elena Curtoni, ha subito escoriazioni al viso e ha perso un dente. La valdostana, tornando a Brignone, certifica un primato storico per l’Italia, portando a 39, tra uomini e donne, i piazzamenti tra le migliori (o i migliori) tre in stagione, record poi migliorato da Parsi e arrivato dunque a quota 40: superato il precedente primato che risaliva alla stagione 1996-’97. E la squadra azzurra femminile ha ormai in mano, per la prima volta nella storia, la classifica per Nazioni, negli ultimi 18 anni sempre conquistata dall’Austria.
GARA – Ad Aspen, con partenza alle 9.30 del mattino e neve sicuramente più compatta rispetto alla discesa libera, va in scena un superG tecnico, completo. Parte alta non difficile, mossa, più scorrevole, poi il muro con cinque porte singole da tirare, belle, per atlete tecniche, la curva a gomito verso sinistra che immette nel canaletto tutt’altro che semplice dove ha sbagliato Lindsey Vonn, quindi il salto in diagonale con tre onde ancora dal lavorare al meglio prima del dosso finale. Gran bel disegno da parte del tedesco Fuerbeck e ovviamente ancora una volta primi numeri un po’ in difficoltà, come recita spesso la storia del superG: tanti errori per Venier, fuori Gauthier, fuori ahinoi Schnarf, bravissima invece Schmidhofer, con ancora pochi riferimenti. La campionessa iridata in carica chiuderà quarta.
COPPETTA – Poi ecco la sfida Weirather-Stuhec: entrambe al top. Tina si prende subito grandi rischi nelle linee, ma saranno proprio quelle linee azzeccate a fare la differenza nel tratto finale, visto che farà segnare il miglior parziale nell’ultima sezione. Morale: 1’11”66 per la figlia d’arte, prima vittoria stagionale, proprio nel momento più importante, settima in carriera, podio n°31, quarto su otto gare disputate in superG, e Coppa di specialità conquistata, la prima per lei. Vittoria difficile, sofferta, ma meritata (che freddezza!), per quanto ha fatto proprio ad Aspen, per gli altri tre podi ottenuti a inizio stagione in superG, per l’argento iridato vinto dietro Schmidhofer a St. Moritz; eguagliato papà Harti, che conquistò la coppetta di discesa nel 1981, mentre mamma Hanni ne ha vinte ben sette, di cui due generali. Battuta nella gara odierna e anche nella classifica di superG, ma degnissima avversaria fino all’ultimo metro, Ilka Stuhec, solita sospetta, seconda a 35 centesimi ad Aspen e per cinque punti dietro Weirather alla fine. Tredicesimo podio per lei, quarto consecutivo in superG quest’anno, specialità in cui ha saputo vincere due volte, a Cortina d’Ampezzo e Crans Montana. Avendo conquistato anche l’oro iridato in discesa e le coppe di libera e combinata alpina, come dicevamo, può in ogni caso festeggiare una stagione fantastica.
ITALIA – Dietro le duellanti per la coppetta ecco una grandiosa Federica Brignone, attesissima su pista e tracciato così difficili e puntualmente lì, sul podio, dopo una prova senza errori, in cui si è difesa bene nella parte alta (ma, ammoniscono i tecnici, la posizione è da migliorare) per poi realizzare il miglior parziale nel terzo settore, dalla zona del ‘canalino’ fino al salto in diagonale. Alla fine si ritrova a un solo centesimo da Stuhec, ma può festeggiare in ogni caso il secondo podio in superG della carriera dopo la vittoria di Soldeu un anno fa, il quinto 2016-2017, in tre specialità, il 18esimo in assoluto. Viatico perfetto per chiudere con slalom e gigante sull’amata pista di Aspen un’annata comunque da record, visto che i 795 punti finora totalizzati in classifica generale rappresentano il suo best in carriera, a due gare dalla fine (lo scorso anno furono 787). Complimenti, nella speranza di centrare un’altra vittoria domenica, in gigante, sulla Lower Ruthie’s Run dove ha già ottenuto tre podi in gigante dal 2009.
ALTRE – Più staccate le altre, guidate da una pattuglia di austriache: quarta Schimdhofer a 0”74, quinta la miglior Goergl dell’anno a 1”34 (non ritirarti, Lizzy!), sesta Haaser, al best in superG al termine di una grande annata per lei, settima Scheyer, mai così avanti in specialità, ottava Rebensburg, nona Worley al terzo top 10 nella disciplina quest’anno e decima, come a Jeongseon, Elena Curtoni, sempre nelle dieci in tutti i superG disputati tranne Lake Louise (Mondiali compresi, dove fu quinta), e quarta alla fine nella graduatoria di specialità. Per la valtellinese, che ha preso anche una brutta botta al volto, miglior annata in carriera in superG, con quella continuità sempre cercata e finalmente trovata, proprio nel 2016-2017. Adesso l’aspettiamo agli stessi livelli in discesa e gigante e soprattutto sul primo gradino del podio. Considerato il problema muscolare che l’ha bloccata da fine agosto, costringendola a tornare anticipatamente dall’Argentina, c’è da essere molto contenti. Quattordicesima Francesca Marsaglia, fuori come ricordato Schnarf e Goggia. Lindsey Vonn è uscita nella zona del ‘canaletto’, sotto il muro: quarta caduta stagionale in sette superG disputati, Mondiali compresi, sempre a causa di qualche inclinazione di troppo. La regina dello sci quest’anno ha ‘litigato’ con la specialità che le ha regalato cinque ‘coppette’ e nella quale detiene il primato assoluto di successi nel circuito maggiore, 27. Solo 15 atlete al traguardo su 21 in partenza.
CALENDARIO E CLASSIFICHE – Per Tina Weirather, dunque, prima coppetta in carriera dopo la prima medaglia iridata conquistata a St. Moritz: 435 punti per lei nella graduatoria finale di superG, 430 per Ilka Stuhec. Terza Lara Gut a quota 300, pur avendo gareggiato in sole 4 prove, di cui tre vinte. Quarta Elena Curtoni a 271, mai così avanti in carriera a fine stagione, sesta Sofia Goggia, ottava Federica Brignone. In classifica generale situazione ancora aperta, anche se solo in linea teorica: Shiffrin guida con 1523, Stuhec è seconda a 1325 (-98, ma non è detto gareggi in slalom e gigante); Goggia terza, Brignone settima. Sabato Mikaela chiuderà i conti definitivamente in slalom, e poi domenica potrà alzare al cielo la sua prima Coppa del Mondo assoluta. Meritata. E non certo l’ultima…