Justin Murisier, che non aveva ancora vinto in Coppa del Mondo, né tantomeno era mai salito sul podio in discesa, ma solo in gigante, precedentemente; sua maestà Marco Odermatt, in superG, ancora fuori però tra le porte larghe, per la terza volta consecutiva tra ultima (2023-2024) e attuale stagione; e, dulcis in fundo, Thomas Tumler, che di podi, fino a domenica scorsa, ne vantava tre, tra gigante e parallelo, ma mai si era issato sul gradino più alto. Lo ha fatto anche lui in Colorado, nell’ultimo weekend di gare maschili, per una clamorosa tripletta vincente svizzera con tre atleti diversi in tre gare diverse, discesa, superG e gigante, appunto.
Chiaro, una tappa che contempli tre specialità diverse in così pochi giorni è rara, nel circuito maggiore, anche se per esempio c’è stata subito agli albori del trofeo, nella prima stagione, il 10-11-12 marzo 1967, a Franconia (nelle cui foreste è cresciuto Bode Miller), Stati Uniti, costa est. Vinse sempre Jean-Claude Killy, in tre specialità differenti. Per trovare un’altra Nazione capace di dominare tre gare in tre giorni con atleti diversi, in tempi recenti, non bisogna nemmeno andare troppo indietro nel tempo, anche se resta una rarità assoluta: dal 15 al 17 gennaio 2016, infatti, la Norvegia sbancò Wengen, prendendosi la combinata con Kjetil Jansrud, la discesa libera con Aksel Lund Svindal e lo slalom con Henrik Kristoffersen, unico dei tre ancora in attività.
Va ricordato, infine, che Thomas Tumler, a 35 anni, 1 mese e 3 giorni, è diventato lo sciatore più anziano a vincere la prima gara di Coppa del Mondo in slalom gigante, superando il precedente record che apparteneva a Thomas Fanara, 1° a St. Moritz nella stagione 2015-2016, a 34 anni, 10 mesi e 25 giorni. In assoluto, comunque, cioè contemplando tutte le discipline e tutte le gare, resiste il primato di Didier Cuche, capace di imporsi in discesa libera a Crans-Montana il 24 febbraio 2012, a 37 anni e 5 mesi.