Non era mai andato oltre un decimo posto due anni fa a Madonna di Campiglio. Una seconda linea, non una prima punta. Fino a ieri però, fino al grande giorno della classica monumento di Adelboden, l’Internationale Adelbodner Skitage giunto alla edizione numero 66. E così ecco oggi il trionfo, ecco una rimonta dalla settima piazza con il pettorale numero 38: domina la scena sotto la nevicata bernese l’austriaco Johannes Strolz, classe 1992. Una storia pazzesca quella di Johannes. Fglio di Hubert che gareggiava ai tempi di Alberto Tomba e aveva conquistato oltre 30 podi in Coppa del Mondo vincendo tuttavia solo in combinata, riesce ad imporsi al primo podio in carriera e riscatta il papà, fortissimo slalomista.
![](https://i0.wp.com/raceskimagazine.it/wp-content/uploads/2022/01/a22-adms-ab-00-0134.jpg?resize=696%2C1044&ssl=1)
Gli austriaci vanno forte di brutto nel terzo appuntamento della stagione fra le porte strette. Manuel Feller si conferma secondo dopo il gigante di ieri: ma mancano 17 centesimi per il successo. Fellerone aveva chiuso in testa la prima sessione a pari merito con il compagno di squadra Fabio Gstrein, che però deraglia e dice addio ai sogni di gloria e a una tripletta antologica per casa Austria. Torna sul podio il tedesco Linus Strasser, vincitore l’anno scorso a Zagreb: il tedesco termina a 29 centesimi da Strolz. Poi arriva la Svizzera. E’ vero, non salgono sul podio i ragazzi del nostro Matteo Joris, ma sono tutti appiccicati ai piedi dei migliori tre. Quarto Ramon Zenhaeusern che perde 48 centesimi, quinto Luca Aerni a 50 e a sei decimi sesto Loic Meillard.
![](https://i0.wp.com/raceskimagazine.it/wp-content/uploads/2022/01/a22-adms-ab-00-0119.jpg?resize=696%2C464&ssl=1)
VINATZER DA PAURA – Ottimo settimo a 66 centesimi da Strolz Alex Vinatzer. Non tanto per la piazza in sé, ma per il recupero sensazionale nella seconda manche. Guadagna ventuno posizioni e la sciata di Adelboden impressiona parecchio. Fa velocità su un tracciato dove è necessario limitare ogni attrito, accelera di continuo, fa correre lo sci senza mai metterlo di traverso. E’ il suo pane, e il gardenese classe ’99 riesce a sciare alla grande. Sul muro rischia di uscire, commette un grave errore e comunque stacca il miglior tempi di manche. Come sarebbe andata a finire senza quell’errore? Non si fa nulla con i se e con i ma, però… E dopo l’uscita di Val d’Isere ecco un altro erroraccio che compromette una top tre. Il ragazzo c’è, scia fortissimo, se sbaglia un po’ meno, sul podio ci finirà presto eccome.
![](https://i0.wp.com/raceskimagazine.it/wp-content/uploads/2022/01/a22-adms-ag-00-0035.jpg?resize=696%2C464&ssl=1)
REGOLARITA’ RAZZOLI – Stupisce il sempre verde Giuliano Razzoli. Sarà l’odore delle Olimpiadi, sarà una eterna giovinezza, sarà che ha talento da vendere. Dopo le due top ten di Val d’Isere e Madonna di Campiglio, eccolo nono a 75 centesimi dalla vetta anche ad Adelboden. Ma al di là del risultato, bisogna sottolineare il fatto che il reggiano ha messo gli sci solo ieri a causa di un infortunio alla schiena dopo la gara sul Canalone Miramonti. Eccolo un altro atleta super competitivo per i prossimi appuntamenti di gennaio. Vinatzer e Razzoli sono comunque già in ‘clima Cina’ e il posto difficilmente lo potranno perdere.
![](https://i0.wp.com/raceskimagazine.it/wp-content/uploads/2022/01/a22-adms-ab-01-0727.jpg?resize=696%2C464&ssl=1)
GLI ALTRI AZZURRI – Stefano Gross chiude al 20° posto, due piazze più indietro Tommaso Sala. Nella prima manche non si era qualificato Simon Maurberger, purtroppo 31°. Deragliati nella prima sessione sul Chuenisbärgli invece Manfred Moelgg e Riccardo Tonetti.