Sochi: hot, cool &… safe?

Si è detto molto dei controlli di sicurezza e dei 70.000 agenti e militari che controllano i Giochi. Ma come funziona la macchina della sicurezza?

CHECKPOINT GORKI MEDIA CENTER – Il centro stampa di Krasnaya Polyana è un fortino ben organizzato. Blocchi di cemento sormontati da reti circondano la struttura per tenere a distanza eventuali autobombe. Per entrare a piedi bisogna passare in un grande tendone dove borse e apparecchiatura passano ai raggi x e le persone prima nei metal detector e poi spesso vengono anche perquisite. Al centro stampa di Sochi abbiamo visto anche dei body scanner. I controlli di sicurezza vengono eseguiti da un ‘esercito’ con la giacca dell’organizzazione, però viola invece che azzurra. Sembrano ben addestrati, probabilmente sono contractors. All’interno del centro girano anche dei poliziotti.

POSTI DI BLOCCO – Le navette stampa per le venues partono dall’interno del centro, dopo avere passato i controlli. In uscita ti viene scansionato il pass e il supporto magnetico con uno speciale apparecchio e il bus viene sigillato (porte e tutte le porte apribili) con degli speciali adesivi che testimoniano che durante il tragitto non ci sono state aperture. All’ingresso c’è un grande tendone dove i bus vengono aperti, viene fatta la scansione dei pass di ogni persona e viene scandagliato il fondo con degli speciali apparecchi con specchio alla ricerca di eventuali ordigni. Una ribalta anti sfondamento si alza in automatico al momento dello stop.

ALLE VENUES – A Rosa Khutor i bus si fermano in un’area sorvegliata e bonificata, all’interno di un recinto e, dopo che vengono tolti gli adesivi, si passa un altro controllo anche se solo con metal detector e senza raggi x. Lungo la strada che sale abbiamo visto diverse postazioni bianche (sono mimetizzate talmente bene che ce ne siamo accorti dopo qualche giorno) con tiratori scelti dell’esercito in tenuta mimetica bianca. La venue è cintata e delimitata da cancelli e filo spinato.

LE STRADE – Nei paesi, soprattutto a Rosa Khutor, dove è stato visto diverse volte Putin ad alcuni eventi mondani, abbiamo incontrato tiratori scelti con fucili di precisione a tracolla. A Gorki Gorod ci sono alcuni posti fissi e poliziotti, contractor e uomini in tenuta verde con la scritta security quasi ovunque: all’ingresso degli hotel, dei noleggi sci e dei centri commerciali. Le strutture più grandi hanno anche varchi con metal detector. Nella nostra portineria ci sono tre vigilantes h24. Nei ristoranti si notano spesso improbabili maitres con radio che girano per i tavoli e c’è sempre un addetto alla security all’ingresso. Si è letto che i camerieri sono stati tutti sostituiti da agenti in incognito. Onestamente è improbabile perché il livello del servizio è molto alto. Io ho conosciuto diversi camerieri turchi assoldati per le tre settimane dell’evento. L’autostrada che sale da Adler-Sochi è presidiata ogni cento metri circa e ci sono anche diverse caserme lungo il percorso.

MEZZI PUBBLICI – Per entrare nella stazione di Krasnaya Polyana bisogna passare dei minuziosi controlli e nelle ore di punta si formano lunghe code.

SAFETY ZONE – È sicura Sochi? La sensazione è positiva, almeno qui a Krasnaya Polyana, difficile pensare di infiltrarsi, difficile per il terrorismo organizzato ma anche per il cane sciolto. Sicuramente, oltre ai vigilantes c’è un importante apparato di intelligence che è più importante di mille sentinelle. Finora è andato tutto liscio, incrociamo le dita.

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