Sarà la prima keniota a partecipare ad una gara di sci alpino ai Giochi Olimpici, ma Sabrina Wanjiku Simader è un’atleta che la neve la conosce bene. È nata sì in Kenia (in un paese di montagna a 1800 metri, anche se là la neve non arriva), ma dall’età di tre anni vive in Austria. Simander il cognome del papà Josef che l’adottata, e che l’ha insegnato a sciare visto che è stato anche allenatore. Lui adesso non c’è più, ma sarà sicuramente orgoglioso della sua Sabrina. Che proprio una sprovveduta non è, anzi. Ha frequentato Ski-Hauptschule di Schladming, è seguita dall’ex allenatore della squadra austriaca Christian Reif.
Nel 2016 era agli Youth Olympic Winter Games di Lillehammer (con un ventesimo posto nella combinata, un ventitreesimo in superG e un ventiseiesimo in gigante), ha debuttato in Coppa del Mondo nel 2017, è stata la prima keniota a partecipare ai Mondiali, quelli di St. Moritz (dove ha chiuso al 39esimo posto in superG), arriva in Corea direttamente da quelli giovanili di Davos (che non sono andati benissimo, con due uscite sia in gigante che slalom). Il gigante di Pyeongchang 2018 sarà il suo primo olimpico, una sorta di primo passo per la diciannovenne (che oltre a kikuyu e kiswahili, parla ovviamente tedesco, ma anche inglese e italiano…) che vuole puntare a diventare un atleta di alto livello di Coppa del Mondo. La federazione del Kenia non è che possa sostenerla granché, ma in Austria è conosciutissima, gli sponsor ci sono (sul casco c’è il logo della Planai, Sky Austria sta seguendo la sua avventura…), nel sito www.ibelieveinyou.at che è una sorta di crowdfunding per atleti, la ’snow leopard’ ha raccolto oltre 11.000 euro per la trasferta coreana, oltre il 100% di quello che le serviva…