Saalbach 2025: combinata, una storia leggendaria. Con un po’ d’Italia

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Si apre una nuova era per la combinata nello sci? Può essere. Il format studiato per Saalbach-Hinterglemm 2025 e mai sperimentato prima se non a livello giovanile, offre due spunti non da poco: in primis, fa gareggiare le atlete (in coppia, con un massimo di 4 squadre per Nazione) nelle loro specialità di competenza, senza mandare allo sbaraglio una discesista in slalom né lanciare una slalomista con poco allenamento in libera (con eccezioni, si intende); secondo, permette alle slalomiste pure di entrare in gioco prima della gara singola e di testare il pendio iridato. Piacerà? Lo scopriremo fra poche ore.

Attenzione, però, a non cancellare la storia: perché lo sci alpino nasce di fatto con la combinata negli anni venti del secolo scorso e perché la prima e unica gara introdotta nello sci alpino ai Giochi del 1936 a Garmisch-Partenkirchen, cioè quando questo sport fa il suo esordio olimpico, è proprio… la combinata. Che all’Italia femminile ha riservato poche gioie, se non altro l’ultima della storia, per ora: il trionfo di Federica Brignone a Meribel-Courchevel 2023, con una manche di slalom da poesia capace di mandare in tilt anche sua maestà Mikaela Shiffrin e nonostante un errore nel finale. Unico titolo italiano femminile nella specialità, in cui la valdostana si è imposta anche 5 volte in Coppa del Mondo (4 a Crans Montana), vincendo pure una coppa di specialità.

Il passato è fatto soprattutto di tanta Germania, tanta Francia, tanta Svizzera. Per decenni si è gareggiato con una manche di discesa e due  di slalom, la sommatoria e i punteggi (complicati) a stilare la classifica finale; la combinata alpina ha semplificato il format, con una manche di discesa più una di slalom e la somma dei tempi (sbilanciando il tutto dalla parte delle slalomiste). Certo, le atlete (e gli atleti) competitive nelle due specialità si sono sempre contate sulle dita di una mano, ma proprio quelle lì a volte hanno dato vita a uno spettacolo comunque godibilissimo nella lotta per le medaglie. 

E i grandi nomi non sono mai mancati: a conquistare l’oro iridato in combinata in passato sono arrivate campionesse del calibro di Goitschel, Greene, Jacot, Moser-Pröll, Mittermaier, Wenzel, Hess, Wiberg, Ertl, Kostelic, Götschl, Pärson, Zettel, Fenninger, Riesch, Maze, Holdener, Shiffrin e, appunto, Brignone. Niente male. Per l’Italia da segnalare anche il bronzo di Karen Putzer a St. Anton 2001. 

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