SOELDEN LIVE – E un trio delle meraviglie, un trio formidabile, un trio invincibile. Fortissimo, solido, una garanzia, il trio che ha contribuito (con Dominik Paris) a esaltare nel mondo la Federazione Italiana Sport Invernali. Ma come ogni eccellenza che si rispetta, è un trio bestiale, stravagante, unico nel suo genere. E domani sul Rettenbachgletscher di Soelden Marta Bassino, Federica Brignone e Sofia Goggia sono cariche e pronte a dare battaglia. «Attenzione, dare battaglia per le tre, significa puntare diritto al podio, vincere. Chi sta in cima deve continuare a starci», sentenzia Gianluca Rulfi, un altro invincibile visto i risultati conseguiti da allenatore responsabile in Coppa del Mondo fra ragazzi prima e ragazze adesso.
Tuttavia il trio per la prima volta si è organizzato in maniera differente. Poche storie. Risulta meno compatto, meno unito. «Si corre per una bandiera, la Fisi mette tutto a disposizione di tutte e tre. Sia chiaro», chiarisce Re Mida Rulfi, più moderato del solito, che abbiamo incontrato ieri nell’albergo delle azzurre. Non è un segreto che Federica Brignone si alleni con il fratello Davide. E invece Marta Bassino e Sofia Goggia sono rimaste nel team con Rulfi più convinte e decise che mai. E non è un segreto che Fede, che sul Rettenbach ha dominato nel 2016, ha svolto un programma alternativo, spesso insieme alla squadra maschile o in solitudine. Ma gli occhi dei quadri tecnici Fisi sono ben fissi sulla fuoriclasse valdostana. «Ha sciato con noi una decina di giorni scarsi, il 20% del programma di Bassino e Goggia», ci dice il coach cuneese. Ma il trio bestiale va forte e domani sarà protagonista sul severo muro tirolese. Rulfi sa benissimo che tutte e tre sono forti e competitive. Le conosce alla perfezione, non si sbilancia. Nessuno oggi si sbilancia, forse più avanti si. A conti fatti, oggi sarebbe un suicidio marcare le differenze, alimentare frizioni. Possiamo capirlo. Del resto quando hai davanti tre fuoriclasse del genere, puoi aspettarti sempre una zampata vincente sempre e comunque e se anche la condizione non è al top.
«Federica e Sofia sono un attimo più discontinue, meno regolari di Marta (vincitrice lo scorso anno a Soelden n.d.r.). Bassino è più solida, lo ha detto anche il cronometro nell’ultima rifinitura in Val Senales. Federica i giorni che è stata con noi ha fatto comunque vedere di poter arrivare al top. Alti e bassi per il momento, ma che alti…», ancora Rulfi. Aspettiamo il giudizio del cronometro. La speranza è che tutti abbiano ragione. Anche se, giudizio di chi scrive, sarebbe stato utile trovare una soluzione unitaria come team. I tecnici non li scelgono gli atleti. Ma è anche vero che contano i risultati e meno organigrammi, formazioni, politiche. Domani ragazze a tutta, fateci divertire.