Il carattere e la determinazione sono ingredienti che ha sempre avuto. Anche quando era piccina e i risultati agonistici erano relativi. Era difficile da gestire, gli allenatori ci litigavano spesso, perché lei era così. Lo sanno bene David Mellera, ma soprattutto Vincenzo Tondale che Roberta Melesi l’ha seguita fin dalle prime uscite sulla neve. Ha iniziato al Lecco, poi si è spostata in Valgerola prima di tornare al Lecco, seguendo Winch che al carattere e alla determinazione ci ha aggiunto la tecnica. Le sue avversarie? Marta Bassino e Arianna Stocco, sempre e comunque. «Non è mai stata eccezionale, ha però vinto le sue gare e i titoli italiani» racconta Tondale, che oggi applaude il salto di qualità della sua ex atleta e il grande traguardo raggiunto. Roberta, ora nelle Fiamme Oro, ha portato a termine una stagione di alto livello: seconda nella classifica generale di Coppa Europa, seconda in gigante e ancora in superG. «Ho sempre fatto il massimo sia atleticamente, sia fisicamente – spiega – Non ho lasciato nulla al caso, ma non ho neanche fatto nulla di diverso rispetto al passato. Sono contentissima, questo è semplicemente un punto di partenza».
Melesi oggi brinda, ma qualche anno fa la sua carriera aveva preso una brutta piega. Era la stagione 2014/2015 e le cose erano andate male, tanto che la Fisi decise di estrometterla dalle squadre nazionali del 2015/2016. E come tanti atleti si è trovata a un bivio, ma lei, ventiduenne di Ballabio, ha insistito grazie al suo carattere e alla sua determinazione, trovando aiuto anche in Winch, David e Marcello Tavola. «Un momento particolarmente difficile che però sono contenta di aver vissuto – ricorda – Mi ha permesso di crescere e di capire cosa significa fare sacrifici. Ho imparato a rimboccarmi le maniche, se torno indietro, dico che è stato un anno positivo, forse quello che mi ha fatto crescere di più».
Melesi ha viaggiato da sola a caccia di gare e risultati, poi è ritornata in squadra nazionale: ha preso le misure e quest’anno ha tirato stoccate a destra e sinistra. Il suo primo podio in Coppa Europa è arrivato a Zinal, il 21 gennaio 2019, terza in gigante. Subito un secondo posto il giorno successivo e ancora un terzo a Les Diablerets in superG e la splendida vittoria nel superG di Sella Nevea, valido per le Finali. «Quando parte bene riesce a mantenere un trend positivo – spiega Winch – Ma che brutto colpo quando è stata buttata fuori squadra». Ora è acqua passata, ma che paura a metà febbraio. Si stava giocando qualcosa di importante, è caduta e la sua spalla sinistra, già operata in passato, è tornata a dare noia. Dieci giorni di stop, poi ha stretto i denti perché l’occasione di fare il posto fisso era troppo ghiotta per poterla farsela scappare. I medici hanno storto il naso, lei è ritornata in pista per portare a termine un capolavoro forse non così annunciato. «Un mese di antidolorifici, diciamo che è stata la classica situazione borderline – dice – Mi sono presa tanti rischi, ma non potevo rimanere ferma. Poi ho scelto di fare approfondimenti clinici e di saltare gli Assoluti. Basta così». Roberta ancora una volta è stata più determinata che mai ed è andata a prendersi il posto fisso in Coppa del Mondo, dando una svolta alla sua carriera.
«Vedremo che cosa riserverà la prossima stagione, intanto mi gusto questo risultato, che è solo un punto di partenza». Winch Tondale, che di atleti ne ha visti passare, si gode questo traguardo e si volta indietro ricordando quella bambina bionda che per anni ha sciato con lui e che il prossimo anno vedrà in televisione.