"Sei medaglie, quindi due vittorie e otto podi in Coppa. Sono soddisfatto"
Con il Team Event di Lenzerheide si è conclusa la stagione della Coppa del Mondo 2010/2011. Il direttore tecnico Claudio Ravetto traccia il bilancio della stagione: “E’ stata sicuramente una stagione positiva, in particolare abbiamo fatto un grande Mondiale, conquistando sei medaglie, un bottino significativo. In Coppa del Mondo due vittorie e poi otto podi, anche se potevamo far ancora meglio. E poi dieci quarti posti, che se per certi versi possono sembrare una debacle, per altri vuol dire che siamo stati spesso fra i primissimi”. Il biellese analizza ogni disciplina: “Per quel che riguarda i maschi in slalom abbiamo vinto l’ultima gara della stagione con Giuliano Razzoli, che ha centrato anche un podio, quindi il bronzo iridato di Garmisch di Manfred Moelgg. Tuttavia potevamo concretizzare di più, troppo spesso abbiamo dominato una manche e poi sprecato nell’altra, solitamente nella seconda. Dal punto di vista tecnico ci siamo, tutti sono migliorati, in particolare Cristian Deville, ma anche Stefano Gross ha fatto vedere buone cose. Si può fare ancora di più, c’è margine, forse c’è stato un problema di mentalità, di convinzione. In gigante invece una stagione deludente. Mi aspettavo molto dal gigante mondiale, era un pista per noi, ma la neve non era invece ideale alle nostre caratteristiche quel giorno in Baviera. In Alta Badia il primo campanello d’allarme, poi una stagione sottotono. Solo un podio con Massimiliano Blardone, troppo poco. C’è da cambiare qualcosa, probabilmente se sarò ancora io il dt opterei per non fare più un team solo per il gigante, ma mischiare i gigantisti con le compagini di slalom e velocità. Vedremo". Ravetto non lo dice ufficialmente, ma se dovesse rimanere dt, nei gruppi Coppa del Mondo ci starebbero solo i ‘top trenta’ di almeno una disciplina. “Anche se nominalmente, poi in teoria si vedrà.Infatti le squadre sono una cosa, i gruppi di lavoro un’altra. Possono essere aggregati i giovani più forti fin da subito”. Il dt continua l’analisi delle squadre di Coppa del Mondo: “In velocità una grande stagione di Christof Innerhofer, con tre medaglie mondiali, quindi un podio in discesa e un successo in supercombinata. E a mio giudizio, anche per lui vale il discorso degli slalomisti, ossia poteva concrettizare di più in Coppa. A Bormio ad esempio poteva vincere, in altre occasioni ha buttato via in gara quando di buono fatto in prova. Comunque grande, visto un Mondiale di quella portata. Peter Fill discreto, anche se ha avuto problemi legati alla salute del padre. Ai Mondiali ha cercato con tutte le forze una medaglie, ed è riuscito a mettersela al collo. Werner Heel ha fatto fatica con il materiale nuovo, ma è un talento e tornerà sicuramente competitivo, non ho alcun dubbio. Bene Dominik Paris, podio in Coppa del Mondo e poi prestazioni convincenti dei più giovani, con Matteo Marsaglia, Siegmar Klotz, Paolo Pangrazzi e Hagen Patscheider. Cresciamo anche a livello di giovani, questo è positivo. Tra l’altro non solo in velocità, ma anche in gigante con ovviamente Giovanni Borsotti, ottima stagione la sua forte del posto fisso, Mattia Casse che può far bene in gigante e velocità, e quindi con Roberto Nani per quel che rigurda lo slalom”. Ravetto passa ad analizzare le donne: “In slalom siamo indietro, anche perché mancano le giovani dietro. Bene comunque Manuela Moelgg che ha fatto un podio e anche Irene Curtoni grazie a quella fiammata finale con cui ha salvato la stagione. In gigante meglio, ma anche qui si può fare sicuramente di più. Qualche atleta sottotono, molto bene Federica Brignone, giovane e davvero talentuosa anche se deve migliorare su certe condizioni di neve per eccellere davvero. Un podio e una medaglia mondiale, come Denise Karbon, fantastica, podio dell’ennesima rinascita e una ‘mezza medaglia’ iridata aggiungo. Anche la Moelgg aveva iniziato bene a Soelden in gigante, poi si è un po’ persa. La squadra delle porte larghe comunque non ha da invidiare niente a nessuno. Infine la velocità. La squadra è cresciuta nel suo complesso, sono moderatamente soddisfatto, ma è mancato ancora il podio, nonostante Daniela Merighetti in prima istanza, poi anche Elena Fanchini e Johanna Schnarf sono andate vicino a questo obiettivo. Fra le giovani senza dubbio abbiamo Francesca Marsaglia ed in particolare Elena Curtoni, cresciute gara dopo gara. Sono una convincente prospettiva per il futuro dello sci rosa”