Ravetto: 'In quattro oggi hanno un'altra marcia'

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Il dt: 'Moelgg e Razzoli bene a tratti, ma non hanno la giusta intensita''

Il direttore tecnico Claudio Ravetto è sempre stato un tipo schietto, diretto, trasparente. E soprattutto lucido nelle analisi.

EVENTO UNICO
– Eccolo il biellese di Strona al termine dello slalom di Schladming: «Prima di tutto la gara. Ogni volta che gareggiamo a Schladming siamo davanti sempre al solito grande spettacolo. Per il calore dei tifosi, per la pista, per il livello tecnico. E’ il miglior evento del Circo bianco». E’ vero. Non c’è storia. Chi gira il Circo bianco sa che la gara in Stiria è uno spettacolo unico, forse il migliore come coinvolgimento per gli appassionati. Bandiere, folle oceaniche, fumogeni, cori: tifo da stadio insomma.

KRISTOFFERSEN E’ UN FENOMENO – Ravetto, come tutti del resto, è rimasto colpito da Henrik Kristoffersen: «E’ un fenomeno, è un ’94. Stupisce per la facilità, per la presenza sugli sci e soprattutto per la freddezza. Tendenzialmente nelle seconde manche riesce a migliorarsi sempre, un grande atleta davvero. I norvegesi sono incredibili. Prima avevano Kjus e Aamodt, ora Svindal e in prospettiva questo giovanotto».

IN 4 O 5 OGGI SONO DAVANTI – Schladming ha rappresentato l’ultimo appuntamento prima di Sochi. Ancora Ravetto: «Non sarà facile fare medaglia alle Olimpiadi, ma ci proveremo. Oggi in quattro erano nettamente davanti a noi, un’altra categoria. Kristoffersen, Hirscher, Neureuther e Pinterault, e poi anche Dopfer questa sera. Ma i primi quattro sono i veri avversari per Sochi. Almeno gli slalom delle ultime settimane dicono questo. Poi vedremo. Che slalom troveremo? L’unica cosa certa è il pendio…e’ bello ripido».

«CI E’ MANCATA L’INTENSITA’ D’AZIONE DEI PRIMI» –  E come sono andati i nostri? «Manfred Moelgg non ha fatto errori, nella prima ha sciato forte. Nella seconda tuttavia ha mancato di intensità. Appena partito ho notato subito che aveva un altro tono rispetto ai primi. Una bella gara intendiamoci, ma non sui livelli di quelli che sono arrivati davanti. Un po’ come Giuliano Razzoli, che non ha fatto errori grossolani ma andava ad un ritmo più blando. Sciando a basse intensità, perdi centesimi ad ogni porta. E così è stato. Gross è uscito subito, Thaler non è stato brillante come in altre occasioni ma comunque è rimasto nel ‘mini gruppo’ dei top 7 e questa è una cosa molto importante in vista di Sochi».

Prossima fermata del Circo bianco per quel che riguarda le ‘porte strette’ Sochi: Manni, Thali, Razzo e Sabo a difendere l’Italia che scia. Forza ragazzi, non bisogna mollare!

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