La Fisi ha prenotato per giugno lo Stelvio per iniziare gli allenamenti sulla neve.
Ma come?
Partiamo da una premessa. Sulla Gazzetta Ufficiale il 17 maggio 2020 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e si precisa che le disposizioni in esso contenute si applicano dal 18 maggio 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 e sono efficaci fino al 14 giugno 2020.
Tre i punti, secondo noi, da sottolineare:
c. sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse. I soli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione a competizioni di livello nazionale ed internazionale, possono spostarsi da una regione all’altra, previa convocazione della Federazione di appartenenza. A tal fine saranno emanate, previa validazione del Comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della protezione civile, apposite linee-guida a cura dell’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, su proposta del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva;
e. per l’attuazione delle linee guida, di cui alle precedenti lettere c) e d), e in conformità ad esse, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e dal CIP, nonchè le associazioni, le società, i centri e i circoli sportivi, comunque denominati, anche se non affiliati ad alcun organismo sportivo riconosciuto, adottano, per gli ambiti di rispettiva competenza e in osservanza della normativa in materia di previdenza e sicurezza sociale, appositi protocolli attuativi contenenti norme di dettaglio per tutelare la salute degli atleti, dei gestori degli impianti e di tutti coloro che, a qualunque titolo, frequentano i siti in cui si svolgono l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere;
e dunque i singoli club possono farsi il loro protocollo?
f. sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;
Ma alla fine quale normativa si applica, questa o quella delle Regioni o della Provincia di Bolzano che già aveva autorizzato le aperture? Per lo Stelvio varrebbe l’ordinanza n. 547 della Regione Lombardia che specifica che a decorrere dal 25 maggio 2020 limitatamente ai soli atleti riconosciuti di interesse nazionale dalla Federazione Italiana Sport Invernali al fine di consentire il raggiungimento delle aree ove svolgere gli allenamenti, è consentita la ripresa delle attività degli impianti del territorio lombardo a fune e di risalita del comprensorio sciistico del Passo dello Stelvio, non classificati di Trasporto Pubblico Locale (ai quali, come tali, non sono applicate le misure stabilite nell’Ordinanza del Presidente della Regione Lombardia n. 538 del 30/04/2020), nel rispetto dei protocolli di sicurezza che saranno definiti da Regione Lombardia entro la data di ripresa dell’attività.
E dunque apertura ammessa ai soli ‘nazionali’, anche perchè la Fisi ha in esclusiva per giugno il ghiacciaio.
Tornando al punto c, le linee guida per la ripresa degli allenamenti sono arrivate dal Governo, o meglio dall’Ufficio per lo sport del Governo, lunedì 4 maggio, ma riguardavano solamente quelle per gli sport individuali. Vero, lo sci è sport individuale, ma gli allenamenti sono di squadra e le linee guide per gli sport di squadra sono arrivate solo il 20 maggio (la Fisi non è ovviamente inserita ma crediamo che dovrà comunque tenerne conto in vista degli allenamenti delle squadre).
Anche la Fisi dovrà dunque adeguarsi e preparare il proprio protocollo per la ripresa degli allenamenti.
Poi cosa accadrà? Dovrà essere approvato da qualcuno, come per il calcio? Comitato tecnico scientifico, Governo, Coni, Sport e salute?
Poi si dovrà anche – speriamo – fare chiarezza anche sulle responsabilità. Perché è vero che adesso, con quasi tutte le attività aperte, diventerebbe impossibile capire dove una persona possa aver contratto il virus, ma se nel malaugurato caso fosse uno sportivo su chi ricadrebbe una qualche responsabilità? Sul presidente? Vero, potrebbe averlo contratto in qualsiasi altro ambito, ma prevarrebbe quello sportivo visto appunto che è uno sportivo? E manderebbe in quarantena tutta la squadra? O basta che la federazione abbia preso tutte le precauzioni indicate nelle linee guida per essere esentata?
L’Inail ha precisato che il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa, ma vale anche in ambito sportivo (soprattutto non professionistico)?
Su questo punto serve massima chiarezza, soprattutto per i presidenti degli sci club.
Se volete sapere tutte le indicazioni ecco i documenti ufficiali dell’Ufficio dello Sport del Governo.
Linee guida sport di base e attività motoria
Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali
Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport di squadra