Prosch: «Lavoriamo per rendere efficace un ricambio generazionale»

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Alexander Prosch, altoatesino da Maranza di Rio di Pusteria, classe 1974. Uno che ne ha viste tante, uno che le ha viste tutte. Ma che attenzione, non vuol dire uomo da tutte le stagioni, bensì uomo e allenatore di esperienza. Un po’ dietro le quinte, un po’ nell’anonimato, ma invece uno degli elementi fidati del coordinatore di tutto il mondo agonistico Fisi eccezion fatta per le squadre A Massimo Carca. Prosch, allenatore in Coppa del Mondo con quella mitica squadra dei gigantisti capitanata da Massimiliano Blardone e Davide Simoncelli, poi in Coppa Europa maschile e femminile da coordinatore, oggi nel ruolo di referente del circuito giovanile istituzionale ma anche come tecnico d’appoggio ai progetti Fisi come gli Osservati nazionali e quelli Centro Sud. 

ECCO ALI – «Prima di tutto uno sguardo al calendario. Il primo atto Fis italiano è in calendario a Solda come anche in calendario sono le gare del circuito del Gran Premio Italia. Al momento è tutto confermato, per sicurezza aspettiamo i prossimi giorni per un via libera ufficiale», ci dice il carabiniere che continua, «trovo molto interessanti i progetti riferiti agli stage della Fisi, vuoi i nazionali, vuoi quelli del centro sud coordinati da Andrea Truddaiu. Mi sono accorto di molto entusiasmo, di alta motivazione anche fra i ragazzi del centro sud che sottolineano come sta funzionando questo esperimento. E’ importante in relazione ad atlete ed atleti capire le capacità di crescita, che oggi a mio giudizio sono più importanti della performance. Per costruire la futura squadra nazionale giovanile e per poi continuare il cammino, non si può solo guardare al risultato contingente. Fra questi ragazzi ci sono elementi più validi, altri meno, come è nella natura delle cose. Con gli Osservati stiamo cercando di dare una linea precisa su come fare l’atleta, su come vivere da atleta. Progetto Osservati e ovviamente anche le squadre C in prima linea hanno l’obiettivo di puntare ad un ricambio generazionale, a portare in Coppa del Moondo atlete ed atleti che non siano comparse ma rappresentino una struttura solida con cui lavorare nel tempo ad alto livello. Sopra c’è bisogno…».  

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