Pensieri 'mondiali'…

Prandelli in FISI sarebbe rimasto dt?

Certo che lo sci è proprio strano, un mondo a se’ stante, un pianeta diverso. E gli italiani hanno una concezione dello sport personalistica, totalitaria, divina. O sei Tomba, Valentino, Pantani o non sei nessuno (calciatori a parte). Troppe volte sentiamo ancora quella maledetta affermazione: ‘Ma quando arriverà un altro Alberto Tomba?’. Peccato che dopo Tomba tanti campioni hanno vinto e stravinto, si sono messi al collo medaglie olimpiche e mondiali, hanno alzato al cielo coppe, ma sembra che queste imprese non siano servite ad un bel nulla. E invece è davvero paradossale che uno sport come il calcio, nonostante anni di crisi e una nazionale italiana che perde clamorosamente con Costa Rica e Uruguay al Mondiale, sia osannato, acclamato, portato come valore assoluto di sacrificio e lealtà, esaltato. E i nostri calciatori affamati di denaro e vizi presi ad esempio. Lo sport meno vincente oggi risulta sempre quello più seguito e tifato. E non è solo colpo dell’ignoranza del nostro popolo, ma anche di gran parte della stampa che vive di solo calcio. E non è solo colpa del ‘popolo bue’ e dei ‘giornalisti venduti’, ma forse anche proprio del nostro mondo che è davvero incapace di vendersi, di saper raccogliere i frutti di tante vittorie. E forse anche la nostra federazione un bell’esempio non lo da’. Cesare Prandelli ha perso e si è dimesso. Ci mancherebbe altro! Da noi i vincenti vanno tutti a casa. Diretti, senza appello. Claudio Ravetto, Alessandro Serra, Devid Salvadori: hanno vinto coppe e medaglie, sono però fuori dai giochi. E allora? Anche da noi c’è la politica. Eccome. Se un comitato regionale spinge un allenatore, quello deve essere promosso o spostato. Non conta se ha fallito. Chi vince invece va a casa. Ah, in questo siamo peggio del calcio. Ma vi sembra normale?

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