COURCHEVEL – Giù per terra ai 110 chilometri orari, grande spavento per tutti, ma fortunatamente nulla di particolare. A parte «una bella botta sul fondoschiena». Dominik Paris rassicura subito sulle sue condizioni di salute, zoppica in zona mista perché il dolore si fa sentire ma precisa anche che «non c’è nulla di rotto». Ha abbracciato un palo, poi perso quell’equilibrio che non è riuscito a riprendere ed è finito a bordo pista. Per qualche attimo non si è alzato, si è temuto per qualcosa di grave, poi è tornato in piedi, ha rimesso gli sci ed è sceso al traguardo. Un sospiro di sollievo. È sereno e si concede alle interviste: «Volevo rimettermi in piedi ma non ci sono riuscito, solo una brutta botta – aggiunge – Sapevo di dover rischiare tutto, sono entrato cattivo su quel palo, pensavo di spostarlo invece ha vinto lui». Poco fa è arrivata anche la conferma dalla Fisi: «Tutto ok per Paris, una semplice contusione alla regione glutea destra».
È uscito di scena il gigante della Val d’Ultimo, ma coglie comunque gli aspetti positivi del suo superG, perché fino al momento dell’impatto stava facendo una bellissima prova. «Ho subito chiesto agli allenatori come stavo andando, mi hanno risposto che la luce era verde – dice -. E quindi è positivo perché vuol dire che quando spingo, sono lì con i primi. Ed è una bella carica». Soprattutto in vista della discesa di domenica, dove Domme proverà a giocarsi le sue carte. Quel giorno sembra essere ancora lontano, l’azzurro guarda solo alla prova di domani «poi vedremo».
Inevitabile un passaggio su Elena Fanchini: «Sono cose brutte, purtroppo dobbiamo vivere anche con questo. Siamo tutti uguali quando prendiamo una malattia, pensavo riuscisse a salvarsi dopo la prima volta. Invece quel male è tornato, mi spiace moltissimo per lei e tutta la sua famiglia». E sulle donne azzurre aggiunge: «Sono forti, in ogni disciplina hanno un fucile dedicato. Tripletta? Sì è possibile, ma anche in gigante possono fare la medaglia. Loro ne hanno, noi cerchiamo…».