Sochi 2014 Live – Gross quarto, secondo Hirscher, terzo Kristoffersen
Un oro alla carriera. Sì, quello di Mario Matt, 34 anni, è il più bell’oro alla carriera di un veterano dei pali stretti che già l’anno scorso era stato capace di portare a casa il bronzo iridato di Schladming sei anni dopo l’oro di Aare… e 13 dopo quello di St. Anton. L’austriaco si è imposto per 28 centesimi su Marcel Hirscher che ha disegnato una seconda manche notevole, andando a recuperare ben sette posizioni. Non è bastato, Mario Matt è il nuovo campione olimpico di slalom. Dietro ai due austriaci c’è il diciannovenne Henrik Kristofferser, il norvegese della ‘generazione Shiffrin’ che oramai non è più una sorpresa. Ottantatre centesimi lo separano da Matt.
CHIUDIAMO CON UN LEGNO – Fa male, fa malissimo, ancora di più degli altri, l’ultimo, l’ennesimo legno della spedizione azzurra, il quarto posto di Stefano Gross, terzo dopo la prima manche e soprattutto a soli 5 centesimi da Kristoffersen. Cinque centesimi dalla gloria, cinque centesimi che bruciano. Gli altri azzurri sono tutti out: Thaler nella prima, Moelgg e Razzoli nella seconda. Anche nello slalom maschile sembra l’anno zero.
TOP TEN – Il quarto posto di Gross è a pari merito con il tedesco Fritz Dopfer, poi al quinto posto lo slovacco Adam Zampa (miglior tempo di manche, venti posizioni recuperate, + 1.44), al settimo ex aequo gli svedesi Markus Larsson e Mattias Hargin (+ 1.76), al nono ex aequo il norvegese Sebastian-Foss Solevaag e il croato Ivica Kostelic (+ 2.27). Fuori nella seconda manche lo svedese Andre Myhrer, secondo a metà gara. Tra i big fuori anche Ligety, Grange e Pinturault, letteralmente catapultato e atterrato sulle natiche.
LO ZAMPINO DI ANTE – Tracciatura aritmica, tracciatura che non passa inosservata come sempre quelle di Ante Kostelic. Un percorso che ha movimentato la manche e creato qualche grattacapo, un tracciato che ha esaltato le capacità e la centralità di Hirscher, che pure ha fatto qualche errore.
UN PODIO MULTI-AGE – Come nello slalom maschile, dunque, un podio giovanissimo (Kristoffersen), giovane (Hirscher) e ‘old’ (Matt). Una gara avvincente (ne è la prova l’incredibile numero di ex aequo nella top ten), una gara che Hirscher sperava di potere vincere e per poco non ci è riuscito. Grandi recuperi come ieri, per chi sapeva spingere sul pedale anche questa sera c’è stato il giusto spazio. E lo spettacolo ne ha guadagnato.