Odermatt-Kilde, da copione. Sono stati loro due i grandi protagonisti del superG di Lake Louise. La gara dello svizzero è di quelle da manuale, sempre leggero e pulitissimo nelle linee, ma il norvegese non è da meno, anzi è anche migliore in ben due settori del tracciato. La differenza nel finale dove Odermatt rifila 25 centesimi a Kilde che diventano 37 al traguardo. Sul terzo gradino del podio sale Matthias Mayer con il margine che sale a 78 centesimi, quarto Vincent Kriechmayr a 86, quinti con lo stesso crono Matthieu Bailet e Andreas Sander a 1.16, bravi anche a sfruttare una migliore condizione di visibilità arrivata intorno al pettorale 20. Completano la top ten Daniel Hemetsberger, che dopo il secondo posto in discesa è settimo con il pettorale 48, quindi Nils Allegre, Stefan Rogentin e James Crawford. Undicesimo Guglielmo Bosca: grande prestazione di Gugu con il pettorale 44 (a soli cinque decimi dal quarto posto e con il best crono nell’ultimo settore), migliore prestazione in carriera in superG, dopo il nono nella discesa di Kvitfjell.
Altri tre azzurri nei trenta: diciottesimo Dominik Paris (con lo stesso tempo del cileno Von Appen), in ritardo nei due settori centrali, ventiquattresimo Christof Innerhofer che paga una traversata a metà gara, ventisettesimo Mattia Casse, sempre veloce in spinta, ma che poi ha trovato anche luce piatta nel tratto più tecnico. 39° Matteo Marsaglia. Peccato per Giovanni Franzoni, il tempo sarebbe da top 20, ma alla fine è DSQ per aver inforcato. Out anche Matteo Franzoso e Nicolò Molteni.
Brutta caduta per Mauro Caviezel, al rientro dopo un lungo: sbatte la testa, alla fine si rialza, ma viene portato con l’elicottero in ospedale per gli accertamenti del caso.
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