Sciata essenziale, leggera, da maestro della velocità. E non solo. Marco Odermatt si regala il primo titolo iridato in superG, lui che due anni fa a Courchevel si era aggiudicato gigante e discesa. Nella prova secca, non c’è stata storia per nessuno. Dopo aver visto la sua discesa, lungo il pendio di Saalbach, si è subito capito che oggi non ci sarebbero stati rivali. E la classifica della prima gara individuale maschile di questa rassegna iridata lo ha poi confermato. Un dominio netto, con un secondo di margine su tutti, frutto di una interpretazione perfetta del tracciato disegnato dall’austriaco Sepp Brunner. Incredibile prova dello svizzero, eccezionale in ogni settore, “ingiocabile” da cima a fondo. La gara perfetta per iniziare al meglio questo mondiale che giorno dopo giorno sta facendo registrare migliaia di spettatori.
Odermatt si è aggiudicato l’oro con un secondo esatto di vantaggio nei confronti dell’austriaco Raphael Haaser, uno dei pochi che in alcuni settori è riuscito a restare vicino all’imprendibile svizzero. A 27 anni, si regala la seconda medaglia iridata dopo il bronzo nella combinata in terra francese di due anni fa. Il bronzo va al norvegese Adrian Smiseth Sejersted, staccato di 1″15, partito con il pettorale 1 e senza alcun riferimento. «Ieri guardavo l’estrazione dei pettorali e mi sono detto: “odio i numero 1” – racconta – Abbiamo però avuto un certo Matthias Mayer come apripista, l’ho guardato e mi sono tuffato in pista con buone sensazioni». Una bella prova, quella del norvegese, che sembrava non bastare una volta sceso Odermatt. E invece è stata sufficiente per acciuffare il bronzo, con quarto posto per l’austriaco Vincent Kriechmayr, al rientro dopo lo stiramento del collaterale del ginocchio destro a Wengen.

Bella prova per il ventiquattrenne norvegese Fredrik Moeller, che si gioca per molto tempo una medaglia, ma perde troppo ne quarto settore e nell’ultimo tratto, finendo quinto. L’Italia non trova la giornata ideale: Dominik Paris ha perso una eternità nel secondo settore, compromettendo molto della sua prova. Poco dopo fa segnare il miglior parziale, prova a tenere duro, ma non basta. Alla fine è settimo, a 1″31, pari merito con l’americano Ryan Cochran-Siegle che è stato il più veloce nelle due prove cronometrate della discesa. La medaglia è rimasta a sedici centesimi, in una gara dai distacchi per l’oro immensi.
Ancora più indietro Mattia Casse, che sbaglia pesantemente nella seconda metà del superG e finisce oltre la ventesima posizione a quasi tre secondi dalla vetta. Come Christof Innerhofer, rimasto a 2″97. Peccato per Giovanni Franzoni, stava viaggiando spedito verso una medaglia difficile ma comunque alla portata. Ha sbagliato direzione in uscita da uno dei tanti dossi ed è finito fuori. Non è invece partito il canadese Cameron Alexander, caduto ieri in prova. «Ha problemi al ginocchio – recita una nota della Fis – Ulteriori dettagli verranno forniti non appena disponibili».