Mattias Hargin ha annunciato a inizio anno che si sarebbe ritirato dalla Coppa del Mondo. Un’avventura durata 15 anni, che ha portato Mattias in giro per tutto il mondo in qualità di atleta della squadra svedese di sci, un lungo viaggio che comprende la vittoria in slalom a Kitzbühel nel 2015. Dopo aver vissuto per anni a Engelberg in Svizzera, Mattias ha ora il tempo per esplorare nuove montagne e praticare sci fuoripista. Mattias Hargin conosce fin troppo bene i poteri della montagna. Nel 2016, ha perso sua moglie Matilda Rapaport in una valanga in Cile. Da allora, ha lavorato per aumentare la sicurezza in montagna attraverso la sua MM Rapaport Hargin Foundation. Ora l’ex campione è alla ricerca di nuove sfide. L´occasione per mettersi alla prova é capitata a Marzo, quando Helly Hansen ha riunito un eclettico gruppo di suoi ambasciatori a Chamonix, per testare la linea di abbilgiamento sci 2019 sull´Argentiére. Con lui c’erano la guida alpina Johann Vienney, la leggenda del freeride Aurélien Ducroz, il freerider Marcus Caston e la slalomista del team Canadese Erin Mielzynski. A caccia delle discese più mozzafiato nella culla dello sci di fuoripista, hanno condiviso il loro pensiero sul perché la fiducia in montagna è una risorsa essenziale.
FIDARSI DEI COMPAGNI
Mattias ha iniziato a sciare quando aveva tre anni e si ricorda bene di quando a quell’età seguiva sulle piste i suoi fratelli più grandi mentre si allenavano. Da allora è stato naturale per lui circondarsi di persone che lo ispiravano, di cui fidarsi a vicenda. Incontrare per la prima volta il gruppo di ambasciatori di Helly Hansen a Chamonix ha significato cercare di costruire questa fiducia immediatamente partendo da zero, con un gruppo di sciatori che non conosceva e dove la sicurezza era un argomento fondamentale per affrontare la sfida dell´Argentiére. “Riuscivo davvero a percepire l’esperienza degli altri. Così, sin dal primo giorno, mi sono sentito subito bene. Era ovvio che questo fosse un gruppo competente, che mi sarei sentito al sicuro con loro, che mi sarei potuto fidare di loro. Questo è stato davvero importante per me”. Questa fiducia era essenziale per l’imminente avventura in cui tutti avrebbero testato la loro esperienza condivisa. “Io non conoscevo la zona. Non avevo le conoscenze per muovermi in autonomia. Johann e Aurélien conoscevano l’area, le condizioni, e per questo ci sentivamo sicuri”.
FIDARSI DELL’ATTREZZATURA
Oltre a essere circondati da persone competenti, fidarsi del proprio equipaggiamento è di fondamentale importanza per Mattias. “Quando sei in montagna devi riporre totale fiducia nel tuo equipaggiamento, hai bisogno dell’attrezzatura giusta e devi conoscerne le caratteristiche e sapere come usarlo”. E aggiunge “Mi riferisco a tutta l’attrezzatura che si utilizza in montagna. Così come è necessario allenarsi per migliorare, si deve imparare a conoscere tutto sul proprio equipaggiamento. Questo vale anche per me e dedico tempo a farlo”. Non si tratta poi solo dell’attrezzatura, è necessario avere una grande conoscenza di ciò che ci circonda ed essere in grado di leggere i ‘segni’ della montagna. È qualcosa che io ho cercato di imparare qui a Chamonix stando con persone con più esperienza di me, cercando di fare domande e imparare da loro. È difficile e complicato ma più stai in montagna con loro, più migliori. Come sciatore e come persona.”
LA FIDUCIA RENDE LIBERI
Per Mattias, il giorno perfetto per sciare è quello con un paio di buoni amici, sciando insieme e godendosi la montagna. Avere l’attrezzatura giusta e sapere come utilizzarla rende tutto migliore. “L’attrezzatura giusta, se la conosci, ti rende libero, ti fa divertire spensieratamente, ti fa sentire più sicuro, ti fa crescere in performance e, soprattutto, ti assicura di tornare a casa. Quando la montagna ti mette alla prova, la fiducia è tutto ciò che hai. E la fiducia ti renderà libero.
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