Marta superGigante: «Una vittoria di peso, ho studiato la discesa di Vonn alle Finali 2015»

Isolde Kostner oro a Sestriere nel 1997, Marta Bassino oro a Méribel nel 2023. Ventisei anni dopo l’Italia torna sul gradino più alto del podio nel superG, una disciplina che la cuneese ha sempre fatto, ma che ultimamente le sta regalando grandi soddisfazioni. Non aveva mai vinto, ha scelto la gara secca per dare la sua zampata. Sulle orme di Federica Brignone, che considera come grande ispiratrice fin da quando lei muoveva i primi anni in squadra nazionale. «Sei, quelli di differenza, lei vinceva già – dice -. È un esempio per me perché anche lei è partita dal gigante per poi crescere in velocità: mi rivedo in lei, sapevo di poter fare anche io questo percorso». 

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L’oro della combinata, che Marta ha guardato alla televisione per via dei suoi programmi, le ha dato una carica immensa. «Mi sono emozionata nel vedere una compagna che scia così in fiducia; questo certamente ti dà una bella carica». Torna il concetto di squadra, del lavoro congiunto, del confronto che permette a tutte di migliorare. «Non so se siamo la squadra più forte del mondo, so però che siamo forti, lo abbiamo dimostrato con i risultati. Continuiamo a voler crescere e a dare il meglio. Uno stimolo avere queste compagne, perché ti permette di spingere sempre e andare alla ricerca di nuovi limiti». 

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Filosofia che portata avanti anche da Daniele Simoncelli, il tecnico che più di tutti segue Marta e che la sprona ogni giorno a crescere. «Vede quello che io sento, per lui non è mai abbastanza, quel suo modo di fare e di essere mi ha fatto crescere moltissimo». Un posto speciale nel cuore anche per Petru, lo skiman Petrulli che oggi non ha voluto sentire nulla, né ricevere complimenti (insieme a Davide Simoncelli «anche lui prezioso» dice Marta) fino a quando i giochi non erano chiusi per davvero. Perché c’è stato da soffrire per tutti. Per Marta sulla sedia del leader, per gli uomini Salomon dalla parte opposta. Fino alla discesa della Robinson. «Che patire ogg… Petru è importantissimo, mi fido ciecamente di lui, ho costruito un rapporto speciale ed è fondamentale quando si parla di materiali». Lei, che corre per il Centro Sportivo Esercito, ha un pensiero speciale anche per il gruppo sportivo: «Sono orgogliosa di vestire quei colori, sappiamo di poter sempre contare sul loro appoggio, soprattutto quando c’è qualche problema». A vedere la gara papà Maurizio, mamma Elena, il fidanzato Luca «che va in salita con gli sci» ironizza Marta.

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Oggi ha fatto un capolavoro, si è messa alla spalle Mikaela Shiffrin in un superG iridato. Ne aveva già vinto uno l’azzurra, nel parallelo che ha certamente una valenza diversa. «Un titolo che pesa, che vale tanto – dice – sapevo che prima o poi sarebbe arrivata una vittoria in questa disciplina. Ma non ho mica ancora realizzato, mi servirà un po’ di tempo. Questo risultato è figlio di un lavoro enorme, costruito nel corso degli anni. La ricetta? Ho solo pensato a sciare bene». Ma c’è anche un piccolo segreto dietro al superG azzurro. I tecnici hanno detto che sarebbe stato inutile riguardare la manche della combinata, molto diversa. Così hanno rispolverato i video e sono andati ad analizzare la gara di Lindsey Vonn delle Finali del 2015, quando vinse davanti ad Anna Fenninger e Tina Maze. «Non c’era tanta curva, ma soprattutto ho studiato l’atteggiamento e il modo in cui stava chiusa». 

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Si è lanciata senza fare calcoli, mettendo in pista adrenalina e quella tensione positiva tipici di questi eventi. Ed è andata a prendersi l’oro. «Shiffrin? È incredibile quello che fa e arrivava da un periodo in cui sciava bene». Marta sorride, oggi riposerà per poi preparare il parallelo e il gigante. Ama lo sport, gioca a tennis e le piace guardare i tornei. Ama anche il caldo, ma non ci vuole ancora pensare. «Forse andrò in Indonesia, ma non fatemi già pensare alle vacanze». ride. Si gode il «”solino” e queste giornate verso la primavera», si gode la medaglia, l’affetto dei tifosi, della famiglia e della squadra. E guarda alle prossime sfide. La prima l’ha vinta. E come l’ha vinta.

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