Serena, rilassata nella sua casa di Borgo San Dalmazzo. Marta Bassino è stata ospite gradita delle nostre dirette sul canale Instagram. Si sta allenando («Ho la fortuna di avere uno spazio all’aperto intorno a casa, poi ho un contatto diretto con il mio preparatore per non stare ferma), dice di non riuscire ancora ad immaginare la prossima stagione («Sono ancora ‘confusa’ da quello che sta accadendo: di solito questo è ancora un periodo ‘pieno’, sarebbe la settimana degli Assoluti, poi ci sarebbe stato altro spazio per sci e test, invece sono a casa»), ma alla fine qualcosa le ‘scappa’.
«Già in questa stagione puntavo a salire sul podio nella generale di gigante. Ci proverò, come proverò a migliorarmi in tutte le specialità per arrivare sempre più su. Ma sempre con la filosofia che mi ha accompagnato nella carriera sportiva, quella di un passo alla volta».
Essere a fianco di Federica Brignone e Sofia Goggia, con uno staff tecnico guidato da Gianluca Rulfi, attento a ogni dettaglio l’ha portata a salire sul podio sul podio in cinque discipline (gigante, superG, discesa, parallelo e combinata). Manca lo slalom, ma chissà partendo con numeri più bassi… Massima sintonia, massimi risultati.
Ma il pensiero va a Killington, alla sua prima vittoria in Coppa del Mondo. Vincere si sa, dà ancora più fiducia e la Bax ha dato grande continuità di rendimento alla sua stagione.
«Quando ho visto il verde alla fine della seconda manche (era in testa a metà gara) non ho capito bene quello che era successo: un turbinio di emozioni che mi porterò dietro per tutta la vita». Emozioni che rivissuto nel suo paese, con la festa in piazza organizzata da suo fans club, sempre più grande e sempre più attivo.
Perché è sempre rimasta la Marta della porta accanto, quella che da bambina si divertiva anche con la ginnastica e i tuffi, sciava con lo sci club Valvermenagna dove papà Maurizio è ancora nello staff tecnico. Ha vinto da Children, ma il salto lo ha fatto al primo anno Aspirante, dove ha vinto tutto nel gruppo del Comitato Aoc, guidato da Fabrizio Martin. Poi la Nazionale, la scalata sino alla Coppa del Mondo. Ma sempre – come ci tiene a ricordarlo ogni volta – senza pressione. Step by step, ma con le idee ben chiare.