Marsaglia lascia: «E’ stato un lungo e grande viaggio. Sono stato fortunato a fare l’atleta»

L’ultima picchiata, le ultime curve a cento all’ora. L’ultima scarica di adrenalina, gli ultimi rischi. L’ultima ricognizione, l’ultimo cancelletto di partenza con i suoi riti. L’ultima gara di Coppa del Mondo per Matteo Marsaglia. Ad Aspen si chiude la carriera di Matteo, 37 primavere, piemontese di San Sicario di Cesana Torinese ma romano nel sangue. E’ stato un lungo viaggio Matte in Coppa del Mondo. La prima gara il 3 febbraio 2008 in Val d’Isere, 16° in combinata. L’ultima oggi ad Aspen in superG, 20°. Che viaggio. Infinito, fatto di gioie e dolori, di risultati sfavillanti e di infortuni. Un viaggio durato quindici anni nella massima serie, passando per una vittoria (1 dicembre 2011 a Beaver Creek in superG). E poi un altro podio (Gardena superG, 14 dicembre 2012) e parecchie top ten.

Discesista ma valido davvero dal punto di vista tecnico, forse anche un gigantista mancato per certi versi e per scelte probabilmente non sue. Ma Marsaglia è stato per diversi anni fra i nostri velocisti più competitivi anche se i diversi incidenti hanno frenato quella regolarità di risultati che si meritava. Ma oltre ad essere un bravo sciatore, è stato in questi anni di Coppa del Mondo uno sportivo amato dalla stragrande maggioranza dei suoi colleghi, un riferimento per certi versi. Stimato, preso ad esempio per la lealtà. «I risultati rimangono fondamentali per la vita di un atleta, vincere è davvero il massimo. Ma anche la riconoscenza da parte di tanti colleghi per me ha lo stesso valore. Oggi mi hanno abbracciato in tanti, sono proprio contento. In partenza mi sono commosso. Ho ripensato in un attimo a tantissimi momenti della mia carriera, è stata una grande avventura. Fare l’atleta è stato un fantastico dono, ho fatto quello che mi piace e mi sento proprio fortunato. Non bisogna scordarsi mai di questa grande opportunità».

Matteo smette per il mal di schiena, per acciacchi fisici insomma. «Non riesco più a sciare bene con continuità, peccato. Sapevo già ad inizio stagione che questa sarebbe stata l’ ultima e così ogni tappa è stata davvero speciale. Ho fatto alcune buone gare, come a Wengen in discesa e a Cortina in superG. Per pochi punti non mi sono qualificato per le finali di Soldeu, ma lasciare con due top 30 nella standing in due specialità mi fa capire che lascio non da bollito, ho onorato anche questa annata agonistica». Marsaglia, che è anche consigliere federale Fisi per gli atleti da ottobre ricordiamolo, prenderà parte ai tricolori Assoluti. Chiude: «Sarò a La Thuile, ma non so ancora se potrò concorrere per una medaglia, non sono proprio al top fisicamente. Vedremo. Comunque sarò lì in ogni caso per salutare tutti…».

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