«Magari quest’estate il Lancia andrà a sciare su una pista di plastica…»

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Una stagione difficile per tutti, poi se eri anche impegnato nell’organizzazione gare lo è stata ancora di più. Allo sci club Lancia hanno vissuto momenti migliori. «Siamo stati in ballo dieci giorni – spiega il direttore tecnico Giancarlo Croce – prima il rinvio delle gare per le prime emergenze, poi un secondo per le nevicate, quindi lo stop definitivo dell’attività agonistica. Non è stato facile, considerando ogni aspetto».

Sino al blocco totale.
«Beh, soprattutto a livello Giovani c’è stato quasi il 70% di cancellazioni. Anche per i Children sono mancati gli appuntamenti clou della stagione. Sin tanto che in Piemonte le stazioni sciistiche sono state aperte, abbiamo continuato gli allenamenti, non immaginando quello che sarebbe successo dopo. Non è stato facile, per noi e per le famiglie che avevano i bimbi a casa perché le scuole erano già state chiuse. Tutti i giorni e tutto il giorno eravamo in pista, ci siamo inventati un po’ di tutto, dai salti alla velocità: insomma ‘cose’ che sarebbero state impossibili da fare nella normalità. Puro divertimento per tutti, soprattutto per i piccoli. Poi ci siamo fermati come tutti».

Adesso?
«Abbiamo la classica chat dove ci teniamo in contatto, prima di tutto per sapere che tutti stiano bene, poi per dare qualche input per fare ‘qualcosa’ mentre restiamo a casa. Ma ovviamente lo spirito deve essere quello che sia come una sorta di gioco per passare il tempo».

Come vedi il futuro?
«Molto dipenderà dal periodo di stop. Di sicuro avremo dei problemi, soprattutto a livello economico. Nostro e soprattutto della famiglie. Dovrà cambiare qualcosa per evitare che diventi per pochi, potrebbe essere l’occasione per ‘rivoluzionare’ davvero soprattutto a livello di base».

Come si muoverà lo sci club Lancia?
«Siamo in attesa come tutti, ovviamente. Nessuno programma nulla, anche perché cosa si potrà fare in estate? I ghiacciai apriranno? Si vive alla giornata anche se un paio di idee ci stanno balenando in mente: penso allo sci d’erba, oppure alla realizzazione di una pista in ‘neveplast’. A Torino ce n’era una nella zona di Strada del Nobile: cercheremo di capire se si potrà riaprire o se riusciremo ad aprirne una noi. Ma ripeto, siamo solo alle ipotesi vista la situazione attuale».

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