Lucia Recchia: "La pista? Sbatteva e si vedeva male"

Ancora un po’ scossa, con il mento ancora un po’ livido dalla "cartella" sulla Franz’s Downhill, Daniela Merighetti arriva nella finish area di Creekside ed il primo pensiero è per le atlete che partiranno con gli ultimi numeri: "Sono matti, qualcuna farà davvero fatica, è troppo diversa dalle prove". La ‘Dada’ da Brescia è indiavolata: "Forse era meglio fare un’altra prova cronometrata, ma evidentemente ci sarebbero stati problemi con il calendario". Questa volta niente sorrisi per la Merighetti, come a Torino 2006 o come l’anno scorso ai Mondiali in Val d’Isere, ma dopo la ruzzolata conseguente alla caduta sbatte violentemente i bastoni sulla neve. "L’Olimpiade capita ogni quattro anni, peccato. Ho cercato di dare il massimo..La pista? Sbatteva molto, ma mi piaceva". ‘Dada’ si tocca le gambe: "Mi fanno male, non c’è nulla, ma la contusione è stata violenta". Arriva Lucia Recchia: "Difficile, sbatteva, dopo la gelata notturna la pista era piena di rughe ghiacciate, e poi se ci mettiamo la scarsa visibilità data dal contrasto luce ed ombra si capiscono le tante cadute. La pista era così veloce come tante dicono? Erano le gobbe che ti facevano sembrava che fosse una picchiata mai vista, ma invece la velocità non era molto sostenuta, c’è di peggio. Il mio nono posto vale poco per un’Olimpiade ma del risultato sono abbastanza contenta". Johanna Schnarf è ventiduesima, ma con un alto distacco: "Voltiamo pagina, oggi proprio non è andata".
 

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