Lo slalom-show di Crans Montana. Sarà così in futuro?

Quattro manche ad eliminazione, run corte, da meno di 30 secondi, che si possono vedere in tribuna dall’inizio sino al traguardo, tutto in notturna: dal 2019, Crans-Montana propone il suo slalom esibizione che, chissà, potrebbe essere se non il format del futuro, almeno qualcosa di nuovo per lo slalom, magari proprio per i Mondiali del 2027 che si terranno nella località svizzera.

© deprez-dubuis photo

Uno show per chi è al parterre e per chi è seduto comodamente sul divano dopo-cena. Gara ad invito per trenta atleti: i primi venti della start List di Coppa del Mondo vanno direttamente alla prima manche, gli altri se la giocano in quella di qualificazione dove passano in due. Dunque 22 al primo turno con sei eliminati, 15 al secondo con cinque fuori, 10 al terzo di nuovo con gli ultimi cinque out, e appunto manche finale a 5.
I tempi vengono azzerati ogni manche e si riparte da zero, così gioca anche la tattica: quest’anno si può benissimo chiudere al 14° posto (su 22) al primo turno, al 3° (su 15) al secondo poi al 5° (su 10) al terzo ed infine chiudere sul podio la manche decisiva, come è successo a Manfred Moelgg. Il tutto in nemmeno un’ora di gara, tutta trasmessa live.

Stefano Gross © deprez-dubuis photo

A Crans Montana c’erano in pratica tutti, esclusi solo gli austriaci: Vinatzer eliminato nella prima run, Braathen nella seconda, Noel, Razzoli, Aerni e Yule nella terza. A giocarsi la vittoria (e il premio di 25.000 franchi svizzeri, 12.000 per il secondo, 7.000 per il terzo…), Kristoffer Jakobsen, Stefano Gross, Manfred Moelgg, Dave Ryding, Tanguy Nef. Ci riesce lo svedese con i due azzurri sul podio, nell’ordine Gross e Moelgg.

Manfred Moelgg ©deprez-dubuis photo

 

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