Lo sci punta ad Oriente. È quello che emerso a Sölden in occasione del tradizionale FIS Forum Alpinum. O meglio sarebbe più corretto parlare di Giochi Olimpici invernali e non solo di sci alpino. Questa è la stagione di PyeongChang, poi ci sarà quella di Pechino tra quattro anni. E anche per il 2026 la strada sembra essere in direzione Est: ci sono ancora due anni prima della decisione del CIO (nel 2019, nella sessione che si terrà a luglio a Milano), ma dall’Europa arrivano sempre più no che sì (l’ultima quella di Innsbruck, dopo Stoccolma) tanto che la segretaria generale della FIS, Sarah Lewis ha parlato espressamente di Sapporo, non di Sion o Lillehammer, possibili candidate del vecchio continente. Concetto ribadito dal presidente Kasper che prevede che il ‘tour asiatico’ prosegua dopo il 2024 dove ci sono soldi e interessi per ospitare i Giochi Olimpici. E alla fine restano le uniche candidate. Si resta in Europa se si parla di Mondiali (Åre nel 2019, Cortina nel 2021), ma per i Giochi Olimpici le incognite (budget, impatto ambientale solo per citare le più ‘sentite’) sono prevalenti rispetto allo spirito olimpico.
CINA – Già si guarda a Pechino. Le Olimpiadi della Corea sono un trampolino di lancio verso la Cina. Il progetto GISS (Get into Snow Sports), come ha sottolineato ancora la Lewis, avrà un ‘settore’ interamente dedicato alla Cina. Un mercato incredibile, di milioni, centinaia di milioni, di possibili sciatori (o meglio di possibili praticanti di sport invernali) che potrebbe essere l’obiettivo da raggiungere per il 2022. E con numeri così le aziende non possono non sorridere.
PYEONGCHANG – Sui prossimi Giochi coreani Kasper è stato eloquente parlando delle (legittime) preoccupazioni sulla situazione che si sta vivendo in Nord Corea: ‘PyeongChang a febbraio sarà il luogo più sicuro al mondo’ e che ‘non c’è assolutamente un piano B’. E da PyeongChang parte anche una sorta di nuovo corso della FIS visto che ci sarà l’assegnazione delle prime medaglie a squadre. Poi dalla Coppa del Mondo 2020-2021 addio alla combinata alpina e un superG in due manche. Progetti che Kasper potrebbe vedere non da presidente: nella primavera ci sono le elezioni per il rinnovo della FIS e l’attuale numero uno a Sölden non ha svelato le sue intenzioni, ha detto che non tutti lo rivorrebbero presidente, non ha annunciato se si candiderà oppure no, ma ha ribadito che non vuole un mandato ‘zoppo’.