«Due vittorie qui, su questa pista e in due giorni, è qualcosa di incredibile». Dominik Paris continua a scrivere pagine di storia e con un capolavoro colpisce ancora. Sempre lì, su quella Stelvio che ha regalato emozioni ai tifosi italiani. Primo in discesa, primo in superG, una doppietta storica, un uno-due che eguaglia il campionissimo Michael Walchofer che nel 2006 vinse due gare in due giorni. In quella occasione furono però due discese. La vittoria di Paris di oggi ha il sapore particolare. Unico, perché l’undicesimo successo in carriera dell’azzurro è arrivato dopo un finale da brivido. Dietro di 33 centesimi all’ultimo intermedio, avanti di un centesimo al traguardo. «Una cosa bellissima davanti a tutti i tifosi italiani, poi su una pista così difficile vuol dire tantissimo per me». Una gioia indescrivibile, una spinta di energia dal pubblico, letteralmente esploso in un boato quanto l’altoatesino si è affacciato sull’ultimo muro. Lì Paris ha fatto la differenza, con sci missili che lo hanno portato alla famosa ‘luce verde’. «Ho sentito il boato, ho sentito il tifo e capito che forse avevo fatto qualcosa di buono, poi dopo ho visto il tempo». Un superG fantastico, complicato, su una pista che non perdona. L’Austria, vicina a una tripletta, mastica amaro con Matthias Mayer che conclude secondo, a 1/100. E dice: «Congratulazioni, in Italia se lo merita… poi in Austria ci scambieremo le posizioni». Terza posizione per Aleksander Aamodt Kilde che chiude a 46/100 da Paris e scalza dal podio Vincent Kriechmayr. Quinto Max Franz.
INNERHOFER FUORI – Peccato per Christof Innerhofer costretto a partire con pettorale 1 e a pagare le conseguenze di chi non aveva riferimenti in pista. Ha infilzato un palo con il braccio, ha perso terreno, poi voleva strafare ed è uscito. Prosegue la crescita di Emanuele Buzzi che al traguardo, era visibilmente stanco. Comprensibile per un giovane che ha piede e sta svolgendo una buona stagione. Chiude a 2”36 ed è 24°, ma sono le parole di Dominik Paris a lanciarlo per il futuro: «Una pista forse ancora un po’ difficile per lui, ma ancora un anno e poi potrà fare belle cose». Gli altri azzurri: 26° Mattia Casse, 36° Matteo Marsaglia,
ALTRA CADUTA PAUROSA – Altra bruttissima caduta sulla Stelvio. Questa volta a impattare a tutta velocità contro le reti di protezione è stato Stian Saugestad che ha sradicato tutte le protezioni. Gli è stato applicato il collare, si è alzato in piedi con le sue gambe, ma per precauzione è stato elitrasportato a Sondalo per altri controlli.