Mikaela Shiffrin ha iniziato da dove aveva terminato nella scorsa stagione, cioè vincendo in slalom (Åre e Saalbach a marzo 2024). A Levi, sabato 16 novembre, ha dominato senza grandi problemi, ponendo le basi per inseguire gli ultimi record che ancora non ha stabilito nella sua strabiliante carriera. Ed è in serie aperta di 3 successi consecutivi nella specialità.
Con la vittoria in Lapponia, infatti, la fuoriclasse statunitense ha collezionato l’ottavo successo tra i pali stretti nella località finlandese, fatto senza precedenti in una singola specialità tecnica. Anche se il primato assoluto di trionfi in una singola specialità, allargando gli orizzonti anche a quelle veloci, rimane a Lindsey Vonn, per altro prossima al rientro, in grado di imporsi ben 14 volte nella “defunta” discesa libera di Lake Louise, località dove attualmente non si gareggia più in Coppa del Mondo, tra 2004 e 2015.
Mikaela all’orizzonte ha nuovi traguardi da superare: si è portata a quota 98 vittorie in Coppa del Mondo dal 2012. Ebbene, il traguardo dei 100 successi tra Coppa o Grand Prix nelle discipline olimpiche invernali è stato tagliato solo dalla fondista norvegese Marit Bjørgen (114) e dalla funambola elvetica del freestyle Conny Kissling (106). In più, è a soli due podi (153) dal record assoluto di podi in Coppa del Mondo detenuto ovviamente dal fenomenale svedese Ingemar Stenmark (1974-1989). Non solo: sempre tenendo come punto di riferimento “Ingo”, Shiffrin potrebbe superare il suo primato di trionfi nelle discipline tecniche nel circuito maggiore (86), sommando quindi le vittorie in gigante e in slalom. Attualmente l’americana del Colorado è a quota 83. Infine, Mikaela ha conquistato almeno una vittoria in slalom nelle ultime 13 stagioni, altro fatto senza precedenti.
Va aggiunto che continua il digiuno italiano femminile di podi e vittorie in slalom. Nel primo caso un piazzamento tra le prime tre manca dal 4 gennaio 2011 (Manuela Mölgg terza a Zagabria) e il successo addirittura dal 29 dicembre 2007 con Chiara Costazza a Lienz, 150 gare!
Nello slalom di Coppa del Mondo maschile disputato ieri a Levi, invece nessun atleta italiano si è qualificato per la seconda manche, fatto che ha letteralmente del clamoroso in quanto non avveniva dalle Finali di Altenmarkt 2002, con la prova tra i rapid gates tenutasi a Flachau: il solo Zardini presente uscì infatti nella prima manche. Se vogliamo considerare invece la stagione “regolare” del circuito, allora l’ultimo flop in questo senso è datato 6 gennaio 2002, ad Adelboden, vittoria di Miller su Kostelic e Kunc, quando gli slalomisti azzurri in gara (Massimiliano Blardone, Giancarlo Bergamelli, Davide Simoncelli, Matteo Nana, Alan Perathoner, Angelo Weiss, Giorgio Rocca e Christian Castellano), mancarono tutti l’accesso alla manche decisiva.
Al di là della controprestazione di ieri, per trovare l’ultima vittoria italiana in slalom è necessario tornare al 5 gennaio 2017, quando Manfred Mölgg si impose a Zagabria. Da allora si sono disputate ben 77 competizioni di Coppa del Mondo, ben tre in più rispetto al primato negativo del passato che ammontava a 74. Non finisce però qui. Con la giornata di ieri, infatti, è stata eguagliata la striscia più lunga di sempre senza podi nella specialità al maschile. Siamo a quota 27, come avvenuto solamente agli albori del circuito, cioè dal 5 gennaio 1967 (prima gara in assoluto in Coppa per gli uomini) al 31 gennaio 1970, quando Gustav Thöni si piazzò al secondo posto a Madonna di Campiglio. Nello specifico, l’ultimo podio italiano, ottenuto a Wengen da Giuliano Razzoli, risale al 16 gennaio del 2022.