Lenzerheide, la 'resurrezione' di Razzoli

L'Olimpionico recupera dall'ottavo posto e trionfa. A Kostelic la Coppa

Questo è la vita, questo è lo sport. Diciamoci la verità, oggi Giuliano Razzoli non era certo candidato alla vittoria. Una stagione sotto le aspettative per l’emiliano. Certo, un podio a Kitzbuehel, un quarto posto a Zagabria, tanti ‘pezzi’ di gara con i primi, se non il primo. Ma da un grande campione, per lo più da quello Olimpico ci si aspetta sempre il massimo. Normale essere esigenti.  Oggi però, ‘Razzo’ ha stupito tutti, forse anche se stesso. In un momento difficile, era la prima gara fuori dal primo gruppo di merito e partiva con il diciassette, lo slalomista di Villa Minozzo ha tirato fuori dal cilindro due grandi manche e alla fine torna sul gradino più alto del podio, tredici mesi dopo il successo di Vancouver. In un periodo in cui andava tutto storto, è arrivata la gioia più bella: la vittoria. Ha acciuffato ‘ultimo treno, una vittoria al cardioplama, all’ultimo respiro, all’ultima occasione. Dalla polvere all’altare, dal dubbio alla certezza, dall’inferno al paradiso. Eccezionale trionfo, che prima di tutto zittisce le malelingue che parlavano di una crisi conclamata. Il ‘Razzo di Minozzo’ è tornato. Ottavo dopo la prima manche a poco più sette decimi dall’austriaco Mario Matt che alla fine è secondo per tre centesimi, nella seconda ‘galleggia’ sulla neve marcia e segnata dei Grigioni e conquista la terza vittoria della carriera, dopo quella sulla collina di Sljeme l’anno e scorso e il successo ‘a cinque cerchi’. Efficace, brillante, ma soprattutto deciso e sicuro, un nuovo, anzi pardon, il vero Giuliano Razzoli. L’olimpionico risorge, una gioia incontenibile. Si vede al parterre la felicità che sfocia in commozione. Una gioia diversa, un sapore di rivincita, perché qualcuno nell’opinione pubblica e anche nello staff tecnico iniziava a criticarlo. Ma come quell’indimenticabile 27 febbraio, anche oggi sulle nevi elvetiche di Lenzerheide, ‘Razzo’ è stato più forte di tutti e di tutto. Sul podio c’è anche il tedesco Felix Neureuther. E gli altri azzurri? Cristian Deville è sempre magico, ma a metà: dopo il quinto posto della prima commette un grave errore e chiude ?. ‘Silvano Beltrametti’ fatale anche per Manfred Moelgg: dal terzo posto scivola al nono. Peccato, ma oggi va bene così. Ci basta la magnifica prestazione del reggiano. Infine c’è da registrare il successo del croato Ivica Kostelic nella Coppa del Mondo di slalom: dopo quella generale e di supercombinata, arriva quella delle ‘porte strette’. Superlativo.

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