Lara Colturi è entra nel mondo dei grandi. Si, perchè il circuito Fis è tutto un altro pianeta, è lo sci che conta davvero, è un’altra storia rispetto alla categoria Children. E subito in Sudamerica le prime gare per la piemontese che difende i colori dell’Albania. Con Lara non poteva mancare mamma Daniela. Eccola Daniela Ceccarelli: «Siamo arrivati a Santiago il 21 luglio, l’avventura è subito iniziata in modo complicato dato che non ci è arrivata la cassa con dentro tutto il materiale per gli sci. Ci siamo pertanto avviati un po’ depressi verso il passo che porta a El Colorado dove abbiamo pure trovato la strada chiusa, ci sono degli orari di apertura a senso unico in andata e ritorno, non lo sapevamo quindi ci siamo sparati 5 ore in macchina fermi alla sbarra», ora ci ride su l’olimpionica.
La famiglia Simari Birkner ci ha aiutato nell’impostazione del viaggio e poi sul posto importante è stata la figura di Luciano Acerboni. «Lo conoscevo già ai tempi in cui andavo da atleta con la squadra, con Valerio Ghirardi e Massimo Didonato. Lui ormai vive qui da anni, allena diversi ragazzi tra cui anche una cilena forte del 2003, Lucio è stata una mano santa, ci ha messo a disposizione il suo skiroom, prestato le sue scioline, aiutati con il programma. Per gli allenamenti siamo stati prevalentemente su El Colorado, piste molto tecniche, quella di gigante molto ripida sulla parte iniziale con una stradina che fa dosso proprio poco prima del traguardo. Ci siamo aggregati a diverse squadre perché li abbiamo trovato un sacco di amici e soprattutto tanti Italiani. C’è Sindi Xhepa, italo albanese che allena lo sci club La Parva, c’è la squadra cilena allenata da Paco Veluscek, Sebastian Cartes e Leyre Morlans, ex atleta spagnola ora allenatrice. Poi di italiani che gravitano in Sud America ce ne sono diversi: Matteo Gatti che gira con gli argentini, tra cui anche Benicio Gravier (figlio di Valeria Mazza) e al suo gruppo quest’anno si sono aggregati anche Pietro Tranchina e Giorgia Aime. Poi a La Parva c’è Davide Maquignaz, direttore tecnico sulla stazione che organizza l’ospitalità delle diverse squadre. È stato bello ritrovarsi anche con Sarah Schleper, qui come allenatrice di un mio team (allena la canadese Robinson e l’americana Muscarella), anche lei più giovane di me ma entrambe abbiamo fatto la medesima scelta di vita ai tempi: continuare a gareggiare dopo il primo figlio. Lei si allena e gareggia ancora per il Messico, avrebbe anche dei discreti punti in slalom ma non è mai riuscita a gareggiare qui per via del mal di schiena».
E Lara? Ancora l’oro olimpico 2002: «È piaciuta un sacco l’atmosfera rilassata, vuoi anche perché molti di questi atleti sono più grandi, quindi ha notato da subito un altro approccio alla gara, meno stress rispetto alle categorie Children, meno protagonismi da parte degli allenatori! Tutto molto semplice come fosse un raduno estivo… in effetti saremmo ancora in estate! La figata di La Parva e El Colorado è che ci sono temperature primaverili ma neve invernale, un po’ morbidina perché ha nevicato due metri solo a metà luglio, quindi deve ancora legare. Le gare infatti si sono disputate su un fondo piuttosto morbido, nei maschi segnava parecchio. Lara ha esordito con una super gara di gigante in cui ha rifilato 6 secondi alla seconda e ha fatto il miglior tempo anche dei maschi. Mai ci saremmo aspettati che in un colpo prendesse come primi punti Fis il punteggio di 28,5. Poi è riuscita a portare a confermarne 37, un entry level indispensabile per accedere al circuito delle gare SAC».
Chiude la Cecca: «Rispetto agli slalom di La Parva, il tema di questa altra doppietta è stato quello di risalire in prima manche per attaccare la seconda. Così ha fatto, battagliando con la canadese Robinson, con la quale Lara ha legato molto, è più grande, dispensa consigli in partenza e facciamo cena insieme con il team Schleper. In slalom per ora sappiamo solo il primo punteggio di 43 punti Fis. Adesso dove ci rincontreremo anche con il Team Simari e con Edoardo Simonelli che vaga per il Sud America per gli allenamenti».