Una chiusura del cerchio quasi perfetta, come ha sottolineato la stessa Lara Gut-Behrami. Quella di giovedì 13 febbraio in gigante è stata infatti l’ultima gara di Lara Gut-Behrami (e forse anche di Federica Brignone?) ai Campionati del Mondo di sci alpino. La fuoriclasse ticinese, 34 anni il prossimo aprile, ha potuto sciare sul tracciato disegnato da papà Pauli nella prima manche, una gioia immensa, per lei. Il quasi è riferito al fatto che non è arrivata una medaglia, ma un 5° posto comunque più che onorevole, pur se a 2”68 dalla valdostana medaglia d’oro.
Lara è sempre stata presente nelle rassegne iridate da Val d’Isere 2009, quando aveva 17 anni e vinse subito due argenti, in combinata e discesa! Da allora, altri 8 Mondiali disputati, con 9 medaglie complessive (come Pirmin Zurbriggen) di cui 2 d’oro, nella stessa edizione, gigante e superG a Cortina d’Ampezzo 2021. Ma il dato che stupisce è un altro: Gut ha ottenuto ben 22 piazzamenti nelle prime dieci in 5 specialità diverse, gigante, superG, discesa, combinata, team combined, finendo anche per ben tre volte al 4° posto. Ha già annunciato che chiuderà la carriera dopo i Giochi di Milano-Cortina 2026 e non sarà quindi presente ai Mondiali di Crans Montana 2027.

Il percorso potrebbe essere identico per Federica Brignone, che gareggia nelle stesse specialità di Lara. Intanto la valdostana macina record su record: grazie al successo conquistato sulle nevi austriache di Saalbach-Hinterglemm tra le porte larghe, l’indomita 34enne di La Salle è diventata la terza donna nella storia dello sci alpino a collezionare cinque medaglie in gigante tra Giochi Olimpici e Campionati Mondiali. L’impresa era stata coronata dalle sole Tina Maze e Mikaela Shiffrin, che vantano un’affermazione su entrambi i fronti. A seguire, a quota quattro podi, si pongono Deborah Compagnoni, forte di un poker di vittorie equamente distribuite tra Mondiali e Giochi Olimpici in gigante, Vreni Schneider, vincitrice in tre occasioni, Anja Pärson, priva dell’oro olimpico in questa specialità, e Viktoria Rebensburg, senza titolo mondiale tra le porte larghe
Per non lasciare nulla di intentato, l’attuale leader della classifica generale di Coppa del Mondo ha fatto segnare il miglior tempo in entrambe le discese nella gara di giovedì, fatto che nelle rassegne iridate del passato con due manche (dal 1978 in avanti) vanta quattro precedenti, due dei quali confezionati nell’epoca dell’inversione delle prime trenta al termine della prima discesa (dal 1999 in avanti). L’ultima a riuscirci era stata Tessa Worley a Schladming nel 2013, preceduta da Anja Pärson a St.Moritz dieci anni prima. In precedenza, il percorso netto era stato completato anche da Vreni Schneider nel 1989 e da Maria Epple nel 1978. In ambito olimpico, invece, le sole Deborah Compagnoni, sia nel 1994 che nel 1998, e Janica Kostelic, nel 2002, hanno conquistato il titolo dettando legge in entrambe le manche.
Federica Brignone, donna più anziana di sempre a essersi messa al collo una medaglia nei Campionati mondiali, entrerà nella storia anche per avere vinto la prima gara iridata caratterizzata dalla presenza sul podio di… tre atlete di continenti differenti: lei (Europa); Alice Robinson (Oceania); Paula Moltzan (America).