L'Abruzzo vieta agli sci club di fare avviamento?

Una legge regionale sta creando dissidi e polemiche

Ad agosto la Regione Abruzzo ha promulgato la legge che disciplina la professione del maestro di sci per contrastare l’abusivismo e regolamentare aspetti fiscali e professionali. All’interno della normativa c’è però anche un articolo, il 21 comma 6 (‘Sanzioni amministrative’) che di fatto va a toccare l’attività degli sci club che operano nelle località abruzzesi laddove si scrive che «Costituisce esercizio abusivo dell’attività di scuola sci lo svolgimento dell’attività di organizzazione, gestione, coordinamento, ed insegnamento dello sci da parte di strutture associative o societarie non costituite come scuole sci ai sensi dell’articolo 18». La stagione è alle porte, e quasi tutte le società del Comitato Campano, e anche di altre realtà regionali che operano in Abruzzo ed impegnate nell’attività agonistica e pre-agonistica, sono seriamente preoccupate. Alcuni club sono intenzionati anche a ricorrere alle vie legali. Nascono spontanee alcune domande: gli sci club, non solo campani, ma ad esempio laziali e gli stessi abruzzesi, potranno continuare a svolgere l’attività che è prevista dagli statuti della Fisi e del Coni, quali società sportive, evitando di incorrere nelle pesanti sanzioni amministrative ? Esistono precedenti simili in altre regioni? Quello chè certo è il fatto che i club, di qualsisi regione, possono fare avviamento e didattica ai soci. Tuttavia non si può nascondere un dissidio crescente, forse frutto di gelosie o di mal interpretazione dei ruoli. L’avviamento all’agonismo deve essere se non una prerogativa, almeno una opportunità significativa per gli sci club. Aspettiamo sviluppi.

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