BORMIO LIVE – È sereno e tranquillo nella finish area Dominik Paris. Cappellino, occhiali da sole, non guarda con grande attenzione la discesa degli altri concorrenti. Le analisi e gli ultimi dettagli li osserverà certamente questo pomeriggio a video, per capire dove si può limare. Nella seconda prova ha testato praticamente solo la parte alta, poi è sceso senza spingere, alzandosi sul finale. Arriva in fondo ed esclama: «La pista è più ghiacciata di ieri». Terreno per i suoi denti e le sue gambe. Sul traguardo rimane a parlare a lungo con gli atleti di oggi e di ieri; si confronta con Marco Odermatt, poi saluta e scambia alcune parole con Werner Heel e Felix Neureuther. Sei tranquillo gli chiediamo e lui con un sorriso dice: «Quando sono qui al traguardo sempre». Sulla sua prova non ha aggiunto molto di più, se non che è sempre più dura e difficile, ogni giorno che passa. «È bella ghiacciata e gli sci sbattevano parecchio. Per domani sono carico, cercherò di dare il massimo. Ho provato a far bene la parte alta, la più difficile, e poi mi sono concentrato sulle linee migliori da tenere in gara. Sotto mi sono risparmiato un po’».
Di Stelvio impegnativa hanno parlato tutti, anche Christof Innerhofer che a Bormio ha già corso sedici volte tra superG e discesa, la prima volta nel 2006. «Solo nel 2008 e nel 2018 ho trovato una Stelvio con il terreno di gara più duro di quello presente oggi – racconta – La prova è andata così, così… Ho provato a sciare bene in cima per prendere il ritmo, ma non ci sono riuscito anche perché ho commesso subito un errore e perso velocità. In cima è tosta, gli organizzatori hanno fatto un bel lavoro. Tra la parte alta e quella bassa cambia parecchio, sopra è super tosta mentre sotto è sciabile e va bene così perché uno arriva già “cotto” a San Pietro. I curvoni finali sono più filanti rispetto al passato, c’è meno curva».