Grande festa all'arrivo in Italia
Atterriamo alle 8.05 a Milano Malpensa dopo 23 giorni di trasferta olimpica e aspettiamo Giuliano Razzoli: il reggiano perde la coincidenza a Francoforte e si presenta alle 11 per la conferenza stampa. Siamo una cinquantina fra giornalisti, fotografi e cameraman, una bolgia per “Razzo”. Ci sono le istituzioni locali, il presidente della provincia di Reggio Emilia Sonia Masini, il sindaco di Villa Minozzo Luigi Fiocchi e il colonnello dell’Esercito Marco Mosso. E’ un “Razzo” sull’orlo della commozione quello che affronta i giornalisti, ancora frastornato dal volo da Vancouver: “L’ho fatta grassa questa volta, non mi sono reso ancora conto cosa ho combinato – afferma il reggiano con l’inseparabile medaglia d’oro al collo -. Questa vittoria l’ho cercata con tutte le forze, ho già ripetuto più volte che dopo la prima manche sapevo di potermela portare a casa, così è stato. Sto vivendo in un sogno, ha volte non mi sembra neanche vero, ma è bellissimo sapere che questa è realtà. Giuliano è un ragazzo umile, anche nella conferenza di Malpensa continua a ricordare quelli che gli sono stati e gli sono vicini. “Vado il sul podio certo, ma non mi stancherò mai di ricordare chi mi ha dato una mano. Il primo è papà Giuliano che mi ha messo sugli sci, poi Marcellino Marchi, il mio allenatore di sempre. E poi lo staff della squadra azzurra, dagli allenatori ai fisioterapisti, davvero grazie, senza di loro non sarei arrivato qua. Questo sport è bellissimo, e spero che adesso questa vittoria possa davvero servire per far tornare quella passione che da troppi anni manca nei giovani”