Il CIO è arrivato in Italia, o meglio la commissione di valutazione delle candidature olimpiche per i Giochi del 2026, presieduta dal rumeno Octavian Morariu.
Dreaming together è lo slogan lanciato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. Ma servono i soldi. Il termine per le garanzie è stato fissato al 12 aprile, quando il file finale della candidatura sarà consegnato al CIO di Losanna, anche se la scadenza potrebbe essere prorogata sino addirittura al giorno del voto il 24 giugno. L’Italia sembra, però, aver trovato le risorse necessarie: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che si definendo la stesura di un accordo di programma tra tutti gli enti coinvolti. Sarà poi il presidente del consiglio Conte a firmarlo in settimana, magari già venerdì prima la commissione del CIO rientri a casa: il ritorno è previsto sabato dopo aver visionato tutti i campi di gara e le strutture di Milano-Cortina 2026. L’unico dubbio resta lo stadio di San Siro, che dovrebbe ospitare la cerimonia inaugurale, ma è al centro di una querelle tra il Comune di Milano e le società di calcio milanesi tra ristrutturazione e nuovo impianto. Le garanzie del Governo sarebbero stimate in 415 milioni euro, tra spese di investimenti strutturali e soprattutto sicurezza. Un annuncio che sembra essere un bel vantaggio su Stoccolma, visto che il governo svedese non ha ancora deciso su un sostegno alla candidatura olimpica.
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