La prima discesa della stagione è nel segno di Aleksander Aamodt Kilde. A Lake Louise il maltempo concede una tregua: visibilità spesso piatta, a volte con il sole, ma pista bella compatta. Il norvegese, con il pettorale 6, primo sorteggiato dei primi dieci del ranking, scia con grande compattezza e va a sedersi nel leadercorner. La sofferenza maggiore due numeri dopo con la discesa di Daniel Hemetsberger: l’austriaco era luce verde a metà gara, questione di sbavature che si è portato dietro nel finale, chiudendo ad appena sei centesimi. Un po’ lo stesso copione per Marco Odermatt: anche lui paga il finale di gara di Kilde, dopo essere stato anche davanti, finendo terzo ad un decimo.
Quarto Matthias Mayer a 37, quinto Beat Feuz a 63, completano la top ten Johan Clarey a 88, Niels Hintermann a 95, un ritrovato Thomas Dressen, di nuovo al via in Coppa del Mondo dal marzo del 2020, a 1.02, Ryan Cochran-Siegle a 1.12 e Romed Baumann 1.13.
Gli azzurri. Caduta senza conseguenze per Dominik Paris dopo aver perso uno sci («È andata bene fino a lì, non credevo di essere così veloce perché avevo fatto due piccoli errori, prendendo due buche. Non sono riuscito a tenere la linea esattamente come avevo in testa, ma ero veloce. Quando sono entrato nel Followay forse ero po’ leggero sul piede e ho avuto un impatto molto forte. Non so esattamente cosa è successo, so che in un attimo non c’era più lo sci. Non mi era mai successo di perdere uno sci in gara, ma oggi è successo. È fondamentale che sia solo scivolato e non ho nessun problema fisico, non sento male da nessuna parte. Questo è davvero importante. Vediamo cosa riuscirò a fare domenica nel superG»), il migliore è Christof Innerhofer diciottesimo a 1.81, due posizioni dopo Mattia Casse a 1.99 (dopo una partenza razzo sui tempi dei primissimi), oltre la ventesima posizione Nicolò Molteni a 2.33, Matteo Marsaglia a 2.44 (entrambi comunque a punti), Guglielmo Bosca a 2.82, Giovanni Franzoni a 3.16, Florian Schieder a 3.20, caduta per Matteo Franzoso.