Attacking Viking! Solo che lo scherzetto l’ha fatto l’altro vikingo… Dopo il bronzo in discesa Kjetil Jansrud si porta a casa un oro di grande valore in una gara tiratissima… per gli altri. Quando ormai Bode Miller stava pregustando la gioia di una vittoria, ecco la discesa capolavoro di Jansrud, pettorale 21, che ha lasciato a 53 centesimi lo yankee, poi raggiunto anche da Jan Hudec. Ma le sorprese, come nelle migliori sceneggiature, non finivano… Con il 29 Andrew Weibrecht ha fatto l’altro scherzetto… al compagno Bode, facendo tremare anche Jansrud e arrivando secondo a 20 centesimi.
SPETTACOLO ED EMOZIONI – Gara tirata dunque, con un bronzo ex aequo, Otmar Striedinger fuori dal podio per 2 centesimi, Max Franz per 7, Aksel Lund Svindal per 9 e Peter Fill, migliore azzurro, per 18. Emozioni a non finire con Morgan che bacia ripetutamente Bode sul podio provvisorio. Urli. Quello di Morgan all’arrivo di Bode, quello liberatorio, da vero vikingo, di Jansrud. Imprecazioni. Quelle degli austriaci, fuori dal podio per un nulla. Oggi a Rosa Khutor è stata spettacolo, in tutti sensi. Bode non era convinto di andare a podio, l’ha confessato subito: «Non credo, è così difficile, la neve ti scappa via, ho cercato di dare pressione sopra ma era molto ripido, poi sul piani la neve è molto soft». «Ho fatto quattro brutte curve all’inizio e ho perso la gara, è andata così» ha detto uno sconsolato Svindal. Perentorio il commento di Kostelic, secso con l’uno: «Non è difficile, le condizioni erano meglio di due giorni fa ma se non hai sci veloci puoi scordarti il risultato».
TOP TEN – Kjetil Jansrud (NOR) ha fermato il cronometro a 1.18.14, davanti a Andrew Weibrecht (USA, + 0.20), Jan Hudec (CAN) e Bode Miller (USA) a + 0.53, Otmar Striedinger (AUT, + 0.55), Max Franz (AUT, + 0.60), Aksel Lund Svindal (NOR, + 0.62), Peter Fill (ITA, + 0.71), Ondrej Bank (CZE, + 0.97) e Morgan Pridy (CAN, + 1.05). Solo quattordicesimo Ted Ligety («Ho fatto un grande errore, sotto ho sciato bene ma mi sono giocato così il poidio»), fuori Matthias Mayer («Ho fatto male la ricognizione»).
INNER OUT – Subito fuori al primo curvone Christof Innerhofer, troppo inclinato su questa neve che non dà riferimenti. Peter Fill, il migliore azzurro, ha fatto una discesa pulita, forse troppo quando chi ha vinto ha attaccato, ha aggredito la pista. Sedicesimo posto per Dominik Paris (+ 1.56) e diciassettesimo per Werner Heel (+ 1.60).