«Una tragedia, sono scioccato. È inaccettabile tutto questo». È di poche parole Christof Innerhofer quando lo raggiungiamo telefonicamente in Cile. Il senatore azzurro ha deciso di rientrare in Italia, impossibile allenarsi.
«Il dolore è troppo forte, adesso sciare non mi dà niente, ora non ha proprio senso sciare». Si è recato in ambasciata a ritirare il passaporto dal momento che ha subìto un furto appena è arrivato in Sudamerica; ora è in procinto di volare in Italia.
Continua il pusterese: «Almeno riuscirò a dare l’ultimo saluto a Matteo Franzoso. Sono triste ma anche provato per questa situazione. Avevo un bel rapporto con Franz, anche perchè difendiamo i colori del medesimo gruppo sportivo, le Fiamme Gialle, così avevamo l’opportunità di passare più tempo insieme. Mi chiedeva spesso consigli e io ci tenevo ad essere utile mi mancherà, mi rimarrà sempre il suo sorriso, la sua energia».
Per Inner non è il momento di allenarsi insomma. Proprio lui, che lo fa sempre con grande impegno, dedicando tutte le sue energie al training sulla neve e a secco. Ma ci sono momenti in cui bisogna fermarsi per riflettere.
Non tutti reagiscono allo stesso modo, ognuno ha una risposta diversa a questo grande dolore che ha dilaniato l’Italia dello sci, ma in particolare la formazione della velocità in cui Matteo Franzoso stava cercando finalmente di esprimersi ad alto livello dopo i successi negli anni giovanili e in Coppa Europa.
E il resto della squadra? Non si hanno ancora dettagli ufficiali. Qualcuno ieri potrebbe già essere tornato in pista, altri dovrebbero spostarsi a Ushuaia. Non è per certo un momento di facile gestione.




