Il superG femminile iridato ha spesso sorriso all’Italia

Quello femminile di giovedì 6 febbraio 2025, a Saalbach-Hinterglemm, sarà il ventesimo superG iridato della storia. Una storia molto più recente rispetto alle altre specialità, inserita comunque in un albo d’oro ricchissimo di grandi nomi e tutto sommato anche di medaglie italiane. La campionessa uscente è proprio un’azzurra, Marta Bassino, che l’8 febbraio 2023, sulla pista olimpica del 1992 (almeno parzialmente), la Roc de Fer a Meribel, trovò la giornata di gloria tingendosi d’oro in una specialità mai domata in Coppa del Mondo finora (ma con 5 podi all’attivo, dal 2020). 

Scorrendo l’albo d’oro, si trovano solamente campionesse assolute: in principio, ovvero a Crans Montana 1987, prima edizione iridata con il superG in programma, fu sfida bellissima Walliser-Figini, con Maria che dominò e si prese il secondo oro di quella rassegna dopo la discesa di due giorni prima, vinta sempre davanti alla ticinese in quel momento ancora campionessa olimpica in carica. E poi impossibile dimenticare la doppietta di chi se n’è andato troppo presto, Ulrike “Ulli” Maier, 1989-1991. Deborah Compagnoni vinse sbaragliando il campo ai Giochi del 1992, proprio sulla citata Roc de Fer di Meribel, ma per trovare il primo oro mondiale italiano al femminile bisogna aspettare Sierra Nevada 1996, quando Isolde Kostner batté Zurbriggen e Picabo Street per poi concedere il bis l’anno successivo a Sestriere, con grande rimonta nel finale, bruciando di 8 centesimi Katja Seizinger, già vincitrice a Morioka 1993. 

Il destino sarà tragico, purtroppo, per un’altra vincitrice del superG mondiale, Regine Cavagnoud, oro a St. Anton 2001 con soli 5 centesimi di vantaggio su Isolde Kostner. La francese, vincitrice della coppa di specialità nello stesso anno e terza in classifica generale, perirà il successivo ottobre per un assurdo incidente durante un allenamento in Austria, due giorni dopo il 3° posto nel gigante di Sölden. Negli anni 2000 trionfano le grandi fuoriclasse dal nome arcinoto, come per esempio Anja Pärson, prima sia a S. Caterina 2005 (davanti a una splendida Lucia Recchia), sia in casa ad Åre 2007, riuscendo a prevalere per 27 centesimi su una certa… Lindsey Kildow! Proprio Vonn, l’atleta più vincente in Coppa del Mondo nella specialità (28 successi) trionferà poi in Val d’Isere 2009, ma non riuscirà mai a conquistare il titolo olimpico in superG. 

Gli ori di Meissnitzer, Dorfmeister (anche campionessa olimpica a Torino 2006), Görgl, Schmidhofer, tutte austriache, e poi ancora Maze&Fenninger, impreziosiscono l’albo d’oro. Nell’edizione di Åre 2019 l’Italia torna sul podio grazie all’argento scintillante di Sofia Goggia, seconda a 2 centesimi da sua maestà Shiffrin, in una rassegna funestata dal maltempo. La bergamasca il 19 ottobre precedente, in allenamento a Hintertux (Austria), era caduta fratturandosi il malleolo peroneale destro: due mesi di stop e rientro  a Garmisch-Partenkirchen con due secondi posti, il 26-27 gennaio 2019 (discesa e superG), giusto il tempo per prendere il ritmo in vista del Mondiale. 

Dopo la meritata corona per Lara Gut a Cortina 2021, anche oro olimpico 2022, ecco l’outsider di lusso Marta Bassino, che in Francia due anni fa riesce a superare, con grande rimonta nel finale, Mikaela Shiffrin, di soli 11 centesimi. 

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