Il segno di Taranzano

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IL DIARO DI TARA  – Una bomba che esplode, una deflagrazione bella e buona. Un colpo diretto, anzi due. Due botte mica da ridere per Tara, che ha appena concluso una stagione sfavillante grazie a due medaglie tricolori. Argento e bronzo. Due medaglie tolte alle bacheche dei corpi militari, che dominano la scena in lungo e in largo da sempre agli Italiani, fa notizia. Tara ha lasciato il segno. Lo sci è uno sport strano. Chi fa secondo e terzo ai campionati italiano  in altre discipline sportive ( e sfiora il terzo in gigante ricordiamolo con un quarto posto) è di diritto se non in nazionale, almeno nel giro azzurro. Luca Taranzano invece, salvo colpi di scena dell’ultim’ora che tutti si augurano, non rientra in nazionale.

Da capire se Tara sarà in una eventuale lista di atleti cosiddetti di interesse nazionale o aggregato più avanti per alcuni stage. Due top 15 in Coppa Europa in gigante a Zinal e in superG a Santa Caterina sono risultati significativi. «Certo, nel circuito continentale poteva andare meglio sia chiaro, ma ho dato segni di svolta importanti», ci dice il ’98 di Conegliano ma oggigiorno residente a Tarvisio. In tanti fanno il tifo per Tara e lo fanno perché riesce a lasciare il segno ad un tricolore assoluto non essendo in forza a nessun gruppo sportivo. E’ tesserato per il Monte Lussari, fa parte del progetto dello Ski Dreams Nidec che negli ultimi anni ha allenato eccellenze giovanili e senior. Ski Dreams è una goccia di professionismo nel mare del dilettantismo dello sci, che è sport dove i corpi militari sono le società che tesserano i big. Tara ai Campionati Italiani di La Thuile è stato insomma protagonista indiscusso. Come anche Pietro Zazzi by Reit Ski Team Bormio, oro in superG, altro atleta che ha primeggiato e non militare. Doppietta straordinaria per le statistiche. Tara ricorda quella mitica giornata di fine marzo, una delle più belle della sua giovane carriera. «Il primo giorno hanno posticipato il calendario. Poi il giorno a seguire abbassato la partenza del superG. Vivevamo ogni piccolo momento nell’incertezza, non c’era nulla di sicuro. Alla fine siamo partiti con il superG, avevo il 2. Ho cercato di attaccare, essere il più libero di testa possibile e così è arrivato questo argento tricolore formidabile. Poi hanno messo in piedi lo slalom valevole per la combinata. Avevo fatto pochissime porte strette con i miei fedeli coach Gianluca Zanitzer e Francesco Princi, non ho pensato in questo modo al risultato. E invece è arrivato il bronzo. Altra gioia tricolore, due medaglie agli Assoluti in un giorno fantastico davvero che mai scorderò».

Tara sollevato da Giangia e Cesco

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