Il Rettenbach è di Odermatt. Rimonta Vinatzer, è ottavo e felice: «Bene la seconda, peccato in fondo»

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La giornata di Marco. Della sfida a suon di centesimi sul Rettenbach che è diventato sempre più difficile. Dopo il centesimo della prima manche, Odermatt e Schwarz hanno sciato di nuovo alla pari all’inizio, poi l’elvetico ha avuto quel leggero spunto in più nella seconda parte, per arrivare in luce verde sul traguardo di Sölden. È tornato lui il padrone dell’opening, dopo l’edizione a vuoto dello scorso anno. Sventola la bandiera elvetica sotto la neve di Sölden, ma l’Austria – nel giorno della festa nazionale – festeggia un altro brillante risultato. Che arriva ventiquattro ore dopo il successo di Julia Scheib. È il ritorno sul podio di Marco Schwarz, che mancava dallo slalom di Madonna di Campiglio del 2023, quando vinse sotto i riflettori del Canalone Miramonti. Un ritorno ad alto livello per l’austriaco, che si era poi infortunato e che lo scorso anno aveva trascorso la solita stagione transitoria, di recupero. Tra i due, ci sono alla fine 24 centesimi di differenza.

Il terzo posto va al rimontante Atle Lie McGrath, quattro passi avanti con il quinto tempo nella seconda frazione. Ha chiuso a 27/100 dalla vetta, appena davanti a Stefan Brennsteiner, altro austriaco. 

Italia a due volti: una prima manche per trovare il ritmo, una seconda invece di alto livello per Alex Vinatzer, che risale addirittura di tredici posizioni, con il terzo tempo di manche. Ha chiuso ottavo ed è un buon punto di partenza per il gardenese che ci ha raccontato: «Ho faticato un po’ nella prima, nella seconda ho sciato bello deciso. Ho sciato bene sul muro e, guardando i tempi, potevo davvero andare più avanti, ma ho sbagliato un po’ l’entrata. O meglio, sono stati gli altri a farla veramente bene. Intanto abbiamo fatto un bel passo avanti, soprattutto per come sciavo lo scorso anno a fine stagione». 

Alex Vinatzer
Alex Vinatzer ©Agence Zoom

Non è stato facile mantenere la concentrazione, visti i continui cambi di programma. La meteo è peggiorata e di molto. Tra la fine della prima manche e l’inizio della ricognizione della seconda, è iniziata una fitta nevicata. In poco tempo diversi centimetri di neve si sono depositati al suolo e in pista è iniziato il lavoro dei lisciatori.

Sembrava essere tutto confermato e invece è iniziato il walzer dei posticipi. Subito un primo rinvio alle 13,30, con decisione mezz’ora prima, poi l’annuncio di una eventuale partenza non prima delle 14. Confermata per la gioia dei 15.300 spettatori che nel frattempo hanno ballato sotto la neve.

Abbiamo visto il miglior Vinatzer nella seconda? «Ma, ti dirò, sul muro ho sciato bene, non poi così distante da quanto ho fatto in questo ultimo periodo in allenamento. Solo sull’entrata del piano dovrò fare delle analisi con gli allenatori: come ho fatto a lasciare mezzo secondo?». 

Vuol dire che c’è del margine, così come ha ampio margine Luca De Aliprandini, deluso per il ventiduesimo posto. «Vado via di qua abbastanza arrabbiato, senza darmi un voto – dice – Sapevo di non essere al cento per cento, però per certo il risultato di oggi non rispecchia le mie capacità».

Giovanni Borsotti
Giovanni Borsotti ©Agence Zoom

Può invece sorridere Giovanni Borsotti. È stato messo fuori squadra ed è il terzo azzurro di giornata. Ha strappato una qualifica sul filo dei centesimi, ha fatto una bella manche all’attacco e ha recuperato quattro posizioni. Il carabiniere, che per tutta l’estate si è allenato con il centro sportivo, ha concluso al ventiquattresimo posto. Qualche punto e tanta fiducia. 

Fuori dalla zona di qualificazione per un nulla Giovanni Franzoni. Che dice: «Davvero un peccato, perché partendo davanti, nella seconda manche, avrei potuto fare un bene – spiega – Comunque ho dimostrato di essere cresciuto. Il gigante è una disciplina che voglio portare avanti a tutti i costi».

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