È arrivata sul traguardo si guarda intorno, cerca la sua sacca con i vestiti, si gode il momento anche se non c’è il pubblico. Ilaria Ghisalberti arriva in zona mista dopo svariati minuti eppure ha ancora il fiatone. E che fiatone. Non è per la fatica fatta giù per quel Rettenbach ghiacciato, è perché ieri addosso si è infilata il primo pettorale di Coppa del Mondo. La chiamata che non t’aspetti è arrivata all’ultimo e a solo 20 anni. Le emozioni ti travolgono quando ricevi la convocazione, ma quelle vere arrivano quando le tue lamine si aggrappano al Rettenbach specchiato. In questi ultimi giorni gli allenamenti sono passati un po’ in secondo piano, la giovane lombarda è impegnata a Torino nel corso di arruolamento ai Carabinieri. E praticamente le hanno concesso una settimana per allenarsi 3 giorni in Val Senales con le altre azzurre e partecipare poi alla gara. «Ma domani sera (oggi, ndr) – spiega – sarò di nuovo in caserma». Il suo idolo, fin quando era bambina, è Sofia Goggia. E ieri ha gareggiato nella stessa gara, ma non in una semplice Fis, in Coppa del Mondo. «Mettere lo stesso pettorale è stato bello – racconta -. Ora sono qua con loro, cercherò di raggiungerle». Ed è anche un gioco di numeri tra Sofia Goggia e Ilaria Ghisalberti. Le cifre sono le stesse, ma solo invertite: la campionessa olimpica indossava il 16, l’azzurrina della squadra di Coppa Europa il 61. Lei forse non se ne è accorta, era più indaffarata a rubare i segreti alle più grandi, a guardarle e a osservarle. «Ero tranquilla alla vigilia, ho realizzato solo durante la ricognizione quello che stavo per fare. Mi sono divertita, è stato bello. Certo, quando sono entrata dentro il gabbiotto di partenza le mie gambe non erano proprio così fresche: l’emozione l’ho sentita tutta».
Ilaria Ghisalberti ha chiuso con il 61° tempo, oltre a Bassino, Goggia e Brignone hanno gareggiato anche Lara Della Mea (40a), Laura Pirovano e Roberta Melesi (43e pari merito), Valentina Cillara Rossi (52a) e Luisa Bertani (58a).