Il dt Carca dopo Saalbach 2025: il bicchiere mezzo pieno, l’amaro in bocca per Paris e De Aliprandini, la lode a Gross

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In Rai questa mattina, per voce di Davide Labate, si faceva riferimento alle ultime 96 medaglie fra Mondiali ed Olimpiadi a disposizione nelle quattro discipline principe e al fatto che l’Italia maschile si sia messa al collo solo tre di queste (Paris oro discesa 2019 Aare, De Aliprandini argento gigante 2021 Cortina, Vinatzer bronzo slalom 2023 Courchevel). Il piatto piange eccome se si guardano i numeri, anche perchè a Saalbach-Hinterglemm 2025, eccezion fatta per l’oro a squadre, ancora nessuna medaglia. Tuttavia bisogna anche vedere quello che c’è di buono per trovare il modo di arrivare più competitivi all’evento che può raddrizzare tutto il sistema sci: le Olimpiadi di Bormio fra un anno. Max Carca ha cercato di spingere, sollecitare, proporre dei cambiamenti e soprattutto ha investito (forse ancora troppo poco) su giovani di valore. Il tecnico tortonese ha capito che le mezze linee non portano da nessuna parte e sta lavorando su quei ragazzi che ha cresciuto nelle squadre giovanili che allenava: Giovanni Franzoni sta viaggiando celermente verso il top, Filippo Della Vite quest’anno è in difficoltà ma ha fatto vedere che le prime pazze le può valere eccome. C’è chi sostiene che Carca dovrebbe riprendere maggiormente le redini della parte tecnica, oltre che la direzione agonistica, e continuare in quella direzione verso un ulteriore svecchiamento del sistema. Ad esempio, fra i tanti interrogativi di sistema, hanno senso ancora le squadre azzurre C che dovrebbero portare risorse ai team maggiori? Così no. L’ Italia di Carca ha visto vincere Mattia Casse, il ritorno al podio di Luca De Aliprandini, che per dirla con le sue parole «è quinto al Mondo fra le porte larghe ed era in gara per una medaglia», ha rivisto sorridere Alex Vinatzer pur ammettendo che «è troppo discontinuo, sbaglia e anche qualcosa nei materiali può essere rivisto».

Giovanni Franzoni © Chrtsian Rizzi

Crediamo che anche Dominik Paris «un altro che la medaglia l’ha sfiorata in superG» (ancora Carca) possa tornare sul podio di Bormio, visto che la pista Stelvio lo ha visto dominare in lungo e in largo per una vita. Qualche atleta è stato messo sembra da parte, come Hannes Zingerle e sembrerebbe Giovanni Borsotti, anche altro qualche elemento in discesa rischierebbe: Nicolò Molteni? Carca punterà a breve su Tommaso Saccardi, Corrado Barbera ed Edoardo Saracco già in squadra A da aprile? Speriamo. Il direttore tecnico punterà ad una rivoluzione negli staff degli allenatori delle discipline tecniche (solo De Aliprandini è stato regolare davanti) o invece non cambierà nulla ad un anno dai Giochi? Sono punti interrogativi importanti per il futuro dello sci italiano maschile ad un anno da Milano Cortina 2026. Carca nella finish area della rassegna iridata salisburghese, oltre a ribadire che in gigante e in superG «siamo stati in gara e quindi le prestazioni non sono assolutamente da buttare via», ha proseguito sullo slalom odierno: «devo dire che i giovani devono imparare da Stefano Gross che ha dimostrato che con grinta e tenacia si poteva fare di più. Lui ha fatto il suo massimo, i giovani non altrettanto. Ora dobbiamo cercare di raccogliere il massimo dalle ultime due gare, non dimentichiamo che solo poche settimane fa Vinatzer è salito sul podio a Kitzbühel. Però manca la costanza, deve riuscire a fare ordine nelle scelte». Il dt parla di un ritrovato Luca De Aliprandini: «E’ stato fatto un grande lavoro in generale con Luca. Nella prima manche era di fatto a pari merito con la medaglia d’oro e d’argento su una pista e una neve che non ama. Nella seconda ha lasciato qualcosa per la tanta aggressività per provare ad attaccare il podio, come successo anche a diversi top. Della Vite è veloce ma continua a sbagliare troppo. Vinatzer ha avuto un calo in gigante. Abbiamo analizzato il perchè, non essendo al top nella sua disciplina può succedere». Cala il sipario sui Mondiali, ora inizia il conto alla rovescia verso le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Stefano Gross ©Race Ski Magazine

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