I padroni di casa pronti a 'vender cara la pelle'

Mauro Pini ha analizzato per noi il pendio di Adelboden

Due giorni a Veysonnaz e questa mattina prima della sciata in pista nella vicinissima Metschalp: gli svizzeri hanno preparato scrupolosamente il gigante di Adelboden. Mauro Pini, ticinese di Airolo, coach del gruppo dei polivalenti ci parla della situazione dei suoi atleti: “Didier Cuche ha ancora un po’ male alla quinta costola per la botta di Val d’Isere, ma dopo le infiltrazioni fatte a Bormio, pensiamo che per domani mattina possa bastare un antidolorifico. Didier Defago si è mosso molto bene in allenamento, ma manca ancora di continuità, a tratti tuttavia va davvero come un treno. E Zurbriggen? E’ il primo anno che si dedica in maniera costante al gigante, vedremo domani».

Mauro Pini ha ‘letto’ per noi il Chuenisbargli: “la tracciatura è angolata, ma credo che non sia la tracciatura indice di un atteggiamento diverso da un altro. Sono tanti i punti decisivi, ma  attenti, non è l’ultima traversa ed il ripido finale dove si decide la gara. Infatti dopo la sciata in pista ci siamo detti che è necessario fare bene le prime cinque porte sul ripido iniziale e sciare con molta sensibilità sul successivo pianoro ondulato che immette nel murone conclusivo. Una sbavatura sul ripido in fondo non la paghi tanto in termini di tempo, ma nella parte centrale…Per questo anche quando prepariamo appuntamenti dove le piste son in piedi, non tralasciamo mai training sulla scorrevolezza, sul portare gli sci sul facile e far velocità”. Intanto, a proposito di Svizzera, Carlo Janka è motivato: “ho voglia di vincere ancora, cosa credete che mi sono dimenticato come si fa?”, afferma il grigionese che continua, “la pista mi piace, ha punti insidiosi ma io i calcoli non so cosa siano..”.

 

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