I francesi fanno paura!

In vista dell'esordio di Soelden attenzione alla squadra transalpina

Siamo saliti sul ghiacciaio della Grand Motte a Tignes per seguire un allenamento del gruppo discipline tecniche della nazionale francese. L’occasione era quella di realizzare lo special su Jean-Baptiste Grange che leggerete sul primo numero stagionale di Race ski magazine, ma eravamo anche molto incuriositi dalle ‘voci di corridoio’ che ci parlavano di una squadra molto agguerrita.
Il ghiacciaio si presentava in condizioni strepitose, con cielo sereno a perdita d’occhio e condizioni di neve davvero impegnative: un leggero strato compatto e fresato, su un ghiaccio duro da fare paura: una situazione del tutto simile a quella che si potrà incontrare a Soelden, anche a livello di quota. Cinque giri a testa su tracciato piuttosto angolato di gigante, di una quarantina di secondi, tracciato dall’allenatore responsabile David Chastan e fotocellule piazzate per vedere chi andava più forte. «La preparazione a Ushuaia è andata benissimo – ha spiegato il direttore tecnico Yves Dimiere siamo riusciti a recuperare al meglio gli atleti infortunati. Ad esempio Thomas Fanara sta molto bene ed è tra i più in forma. Inoltre va detto che Jean Baptiste Grange e Julien Lizeroux hanno fatto un netto miglioramento in questa disciplina». Già, proprio Grange, tanto atteso in slalom, ma di cui sentiamo parlare un gran bene tra le porte larghe. «Ha fatto un notevole salto in avanti dal punto di vista tecnico e della convinzione – ha sottolineato Chastane sono convinto che potrà almeno ripetersi sui livelli delle finali di Bormio, specialmente se troverà neve molto dura».
Il miglior tempo l’ha fatto segnare Steve Missilier, attesissimo dai tecnici francesi come la potenziale sorpresa ad altissimo livello di questa stagione, sia tra le porte dello slalom che del gigante; ma proprio lì attaccato si sono fatti vedere Grange, Fanara e Cyprien Richard, che ha chiuso la scorsa stagione con un quinto ed un terzo posto e che sembra ulteriormente cresciuto di livello. A questi si aggiungano due grandi vecchi come Chenal e Covili (specialmente quest’ultimo ci ha destato ottima impressione) e qualche potenziale outsider come Raphael Burtin o Pierre Paquin, ed è facile comprendere come i francesi possano essere un gruppo molto competitivo. Insomma, nell’anno dei Mondiali della Val d’Isere, occhio alla squadra francese!

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