Holdener: «Sogno di poter lottare un giorno per la Coppa del Mondo»

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Ventitré anni compiuti lo scorso maggio. Un passato da predestinata, un futuro che finalmente appare molto roseo, grazie soprattutto all’ultima annata, in cui la svizzera Wendy Holdener da Unteriberg, Canton Svitto, madre lingua tedesca, è uscita dal “cono d’ombra” di Lara Gut mostrando finalmente tutto il suo potenziale, non solo in slalom e chiudendo al sesto posto la classifica generale di Coppa del Mondo con 817 punti . Grazie anche al fatto che finalmente le è stato dato più spazio in diverse discipline. Ha vinto la coppa di specialità in Combinata e conquistato le sue prime due vittorie nel circuito maggiore, tra combinata appunto e City Event. La sua crescita sembra inarrestabile e in velocità Wendy ha mostrato potenziale enorme, ancora tutte da scoprire. Con il Mondiale in casa a St. Moritz e le Olimpiadi di PyeongChang sullo sfondo, Holdener sembra pronta per il definitivo salto di qualità. L’abbiamo intervistata.

PAROLA A WENDY – Allenamenti estivi: si è concentrata su un aspetto in particolare?
«Non posso lamentarmi della mia estate. Intanto, ho finalmente terminato la scuola… E poi con gli allenatori abbiamo stilato un piano di lavoro dettagliato sia per la parte atletica che per quella sugli sci. Alla fine posso dire che tutto è andato secondo i piani».

La vedremo più in velocità nella prossima stagione agonistica?
«Deciderò di volta in volta. Se ci saranno gare di superG o discesa che non influiscono più di tanto sul calendario programmato per me, senza viaggi troppo pesanti, allora le disputerò. Altrimenti mi concentrerò principalmente sulle discipline tecniche. Gigante? Il podio al momento per me è molto lontano, ma spero di avvicinarmi al top in questa disciplina proprio nel corso della stagione. E’ importantissimo per me».

Molti indicano proprio lei come l’unica credibile avversaria di Mikaela Shiffrin in slalom. Cosa ne pensa?
«Penso che tutte dobbiamo sciare molto meglio e sicuramente essere più veloci per poter anche solo pensare di avvicinarci a lei in questa specialità. E ovviamente pure le altre avversarie vogliono farlo, certamente non solo io. Vedremo quello che accadrà nell’immediato futuro».

Tanti test, ma alla fine è rimasta con Head…
«Sì è vero, ho provato diversi materiali nuovi, anche per curiosità; sono nata e cresciuta con sci Head ai piedi e volevo vedere come mi trovato con qualcosa di diverso. Li ho provati per me stessa, per sentire sensazioni alternative con nuovi sci e scarponi. Il tutto mi serve ora per sfruttare al massimo il materiale Head e poter poi dare le indicazioni importanti al mio skiman per migliorare ancora».

Si aspettava di ottenere grandi risultati nella stagione 2015/2016? Pensa un giorno di poter competere per la Coppa generale?
«So di avere ancora ampio margine rispetto allo scorso anno e per questo non vedo l’ora di iniziare a gareggiare. Ma allo stesso tempo so anche dove devo migliorare. Sì certo un giorno mi piacerebbe lottare per la Coppa del Mondo. Per poterlo fare devo essere al top della forma fisica, molto competitiva in slalom e gigante e fare punti anche nelle discipline veloci. Quindi mi resta ancora un bel po’ di lavoro da compiere…».

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