L’Italia torna a essere veloce, non solo con una ritrovata Sofia Goggia, ma con un gruppo variegato di atlete. Giovani e veterane, velociste e polivalenti. Il secondo superG di Val d’Isère scaccia i fantasmi e riporta serenità all’interno della squadra azzurra, che fino due giorni fa, stava rincorrendo il primo podio stagionale. Che non arrivava. Dalla Francia una forte risposta, con un secondo e un terzo posto firmati dalla bergamasca, ma soprattutto con quattro azzurre nelle prime undici posizioni. Settima Federica Brignone, che si dice non troppo soddisfatta («Sono arrabbiata con me stessa perché si poteva fare di più», decima Anna Hofer e undicesima Nicol Delago.
NICOL & ANNA, STORIE DIVERSE – Due storie diverse per le altoatesine. Anna Hofer è classe 1988, è una fuori squadra (Interesse Nazionale) che corre in Coppa del Mondo perché lo scorso anno ha fatto il posto fisso in superG. Si è allenata con le Fiamme Oro, poi quando ha potuto, si è aggregata alle azzurre. E oggi? Oggi è 47a nella standing generale di Coppa del Mondo e la quinta azzurra nella specialità. In Val d’Isère ha fatto segnare il suo miglior risultato, che vale il riscatto. «Sono molto soddisfatta, oggi mi sono tolta un peso perché è da un po’ di tempo che scio bene in allenamento – dice Hofer -, finalmente l’ho mostrato a tutti in gara. Ora posso partite più libera e mi sento meno sotto pressione».
Nicol Delago è il nuovo che avanza. Ancora giovane, classe 1996 e tante buone prospettive per il futuro. Ha lavorato sodo in estate e ora arrivano i risultati: 40a nella generale, punti in discesa e in superG. Non è una novità perché già la scorsa stagione entrò più volte nelle 30, centrando anche il nono posto ad Altenmarkt. L’undicesimo posto non rappresenta quindi il suo miglior risultato, ma è l’ennesima conferma che Nicol, nelle gambe, può avere risultato di rilievo. Atleta su cui scommettere, da subito. Anche perché dopo i Giochi Olimpici, forse, qualche veterana alzerà bandiera bianca. «Ieri ho voluto strafare, oggi mi sono detta che dovevo pensare solamente a sciare bene. Cresco gara dopo gara, ma devo ancora fare esperienza e cercare di adattarmi. Sono contentissima, il superG è la discesa che sento più mia».