La cancellazione della terza e ultima gara in programma sulla pista di Gran Valira ha consegnato la tredicesima Coppa del mondo di sci velocità a Simone Origone. Una cifra incredibile per il 42enne campione valdostano in carriera le cui cifre fanno rabbrividire: 106 podi, 53 vittorie, 6 ori iridati e 8 medaglie mondiali complessivi. «E’ stata la coppa più difficile – racconta Simone -, quella gara in Svezia dove ho rischiato di cadere finendo ottavo ha rischiato di compromettere la stagione, ho pensato veramente che sarebbe finita. Ho avuto la capacità di reagire, qui in Andorra è andata bene e ho avuto anche un pizzico di fortuna, con quella run isputata gara-1 che mi ha permesso di rovesciare la situazione che fino a quel punto mi vedeva addirittura terzo in classifica generale. Siamo arrivati in tre a giocarci la vittoria, è stato un bel duello sportivo. Adesso non rimane che guardare al tentativo di record del mondo, che purtroppo è già stato rimandato al prossimo anno a Vars per mancanza di neve, ogni stagione che passa è sempre più difficile per l’età che avanza, ma ho imparato ad apprezzare tutti i risultati che conquisto. La prima coppa arrivò nel 2004, non posso pretendere più di tanto. La motivazione è sempre al top, non manca mai. Mi rivedrete anche la prossima stagione».
La sfera di cristallo conquistata da Origone si aggiunge a quella femminile guadagnata da Valentina Greggio sin dalla gara di venerdì. «Dopo due stagioni in cui avevo perduto un po’ il filo del discorso, già sul finire dello scorso anno l’avevo ritrovato – racconta Valentina -. Dopo i Mondiali sono ripartita bene e mi sono convinta dei miei mezi. Quando hanno annullato le gare di Vars, la strada si è rimessa in salita perché era una pista che mi piaceva, e sapevo che Backlund sulle piste al nord sarebbe cresciuta, tuttavia non mi sono distratta e sono stata capace di rimanerle davanti. Qui in Andorra si trattava solamente di controllare la situazione anche se sono arrivata sulla scorta dell’influenza che mi ha lasciato ancora qualche segno. Le previsioni meteo odierne non lasciavano molte speranze per gareggiare e così è stato».