«Grazie Razzo, sei leggenda». L’Appennino emiliano in festa per l’addio alle gare dell’olimpionico

C’è una vittoria che vale più di ogni altra. Uno di quei trionfi che ti catapultano, per l’appunto, nell’olimpo. E se ci metti quell’atteggiamento, quel carattere, quell’avere la capacità di trasmettere passione contagiosa e coinvolgimento abbiamo completato l’opera. Ecco Giuliano Razzoli, campione olimpico di slalom a Vancouver 2010 e allo stesso tempo protagonista per oltre quindici anni ai massimi livelli in Coppa del Mondo, avendo contribuito più di ogni altro in questo periodo nel settore maschile ad avvicinare allo sci parecchi tifosi e simpatizzanti. Ed è questa una vittoria straordinaria, forse più delle tante gare in cui ha primeggiato.

Saluta l’agonismo un personaggio eccezionale, uno che ha trainato folle. E non  solo quello che portava oltre confine con quattro-cinque pullman alla volta tifosi dall’Appennino emiliano per sostenerlo. Momenti indimenticabili, nonostante le difficoltà che anche i campioni incontrano nel loro cammino. E proprio sul suo Appennino, a Razzolo di Villa Minozzo, è andata in scena una festa straordinaria di addio all’agonismo. Isttuzioni politiche, in prima fila il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, e a seguire i sindaci della montana reggiana.

Razzoli con Bonaccini

C’erano i suoi compagni di squadra di ieri e di oggi, ovvero Manfred Moelgg, Cristian Deville, Stefano Gross, Alex Vinatzer, Tommaso Sala, Simon Maurberger, Tobias Kastlunger. E i suoi allenatoti: Max Carca, Simone del Dio, Stefano Costazza, Fabio Bianco Dolino e quel Jacques Theolier coach ai Giochi canadesi. il suo fan club inossidabile ovviamente, e almeno un migliaio di tifosi che hanno salutato il Re di Whistler Creekside 2010.

Labate e Carca

Presente la Fis con Markus Waldner e Raimund Planker,  il presidente Fisi Flavio Roda, il fisioterapista di sempre Luca Caselli, lo skiman storico Patrick Merlo con cui ha lavorato per un decennio almeno. E poi il dott. Matteo Guelfi, Andrea Truddaiu, Riccardo Coriani, Stefano Sentieri, quindi le azzurre Elena Curtoni e Roberta Melesi. In cabina di regia ovviamente la sorella Giordana, che ha animato ogni trasferta  e ha coordinato la festa d’addio.

Razzoli con Roda

E’ stato un lungo viaggio magico Razzo: anche per noi che ti abbiamo seguito in Coppa del Mondo e ai Giochi Olimpici canadesi 14 anni fa, ed infine anche nel 2022 in Cina. Proprio a Beijing non dimenticheremo mai quelle lacrime nella finish area quando per pochi decimi non conquistasti un bronzo olimpico. Ci dicesti: «Lo sport è pazzesco, è vita. Fa stare bene non solo chi lo pratica ,ma è portatore di grandi valori per tutti». Valori, idee, oltre che le performance insomma. Ah, a proposito di risultati: è targato Razzoli, oggi trentanove primavere, l’ultimo podio in Coppa del Mondo in slalom dell’Italia: 2022 Wengen. Ci mancherai sicuramente Razzo. «Grazie Razzo, sei leggenda». Ha proprio ragione un tifoso con la sciarpa del fan club che commosso non finisce mai di ripeterlo nella piazzetta di Razzolo…

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